Il Paceco sale in D e il suo bomber è un Campione d’Italia del Palermo Primavera. Testa: «Qui sono felice, ecco i miei ricordi rosanero»
“Un sogno Diventato realtà “. E la D maiuscola stavolta non è un errore di battitura: è lo slogan dei tifosi del Paceco, che di recente ha vinto il girone A del campionato siciliano di Eccellenza e ha raggiunto la prima storica promozione in serie D. Mai era arrivato così in alto, adesso con il presidente Massimiliano Mazzara la squadra trapanese può vedere realizzato quel sogno che ha nutrito per una stagione intera. Inutile dire come sia stata l’accoglienza dei cittadini pacecoti all’arrivo della squadra lo scorso 26 aprile, successivamente alla vittoria esterna contro il Nissa che di fatto ha regalato al Paceco la vittoria del campionato e il salto di categoria: canti, balli, fuochi d’artificio.
Una serie D che ha il sapore di uno Scudetto vinto. E pensare che c’è chi lo Scudetto lo ha vinto veramente. Sì, quello del Campionato Primavera. Stiamo parlando del bomber di questa squadra, ovvero Davide Testa, attaccante classe ’91 già da due anni in forza al Paceco e autore di 39 gol in due stagioni. Già , c’era anche lui in quella stagione 2008/09 quando il Palermo Primavera allenato da Rosario Pergolizzi diventò Campione d’Italia. E’ proprio la punta originaria di Marsala a raccontare, ai microfoni di RaccontiRosanero.it, i ricordi di quell’annata e le emozioni vissute invece in questa storica stagione che, grazie anche al suo contributo in termini di reti, ha portato il Paceco ad un incredibile traguardo: «Sono davvero felicissimo del campionato che io e i miei compagni abbiamo disputato, un campionato di vertice per tutta la stagione. Ciò che abbiamo fatto è davvero incredibile. Ovviamente non posso che essere soddisfatto per il mio rendimento, ho segnato diciannove gol quest’anno ma di certo non voglio fermarmi qui». Il prossimo infatti sarà il primo vero anno in serie D per Davide, che ha già giocato in questa categoria senza però trovare mai la giusta continuità : «Voglio ripetermi anche in D con questa maglia e ottenere ancora altri traguardi importanti con il Paceco, in quella che sarà un’altra annata storica per questa squadra».
Dal presente al passato, quindi, l’attaccante ripercorre quella che è stata l’esperienza con la maglia del Palermo: «Giocare nel settore giovanile rosanero mi è sicuramente servito per formarmi sia come uomo che come calciatore. Se oggi sono qui è anche grazie al Palermo che mi ha formato. Ricordo con particolare emozione l’anno dello Scudetto, pur essendo uno dei più piccoli di quel gruppo (erano tutti classe 89′ e 90′, ndr) ho saputo ritagliarmi un piccolo spazio collezionando 7 presenze. Quello Scudetto è anche un po’ mio. Ho anche stretto importanti legami con i miei ormai ex compagni di squadra. Alcuni di loro li ho affrontati a volte da avversario, altri li sento tutt’ora come ad esempio Antonio Mazzotta, uno dei migliori prospetti di quella formazione. Non a caso si sta imponendo in serie B e ha anche esordito nella massima serie». Una carriera, quella dei ragazzi Campioni d’Italia del Palermo, che sicuramente avrebbe potuto avere dei risvolti migliori rispetto a quelli realmente avuti: «Non so perché molti di quel gruppo non siano riusciti a fare strada, penso ci fossero davvero tanti elementi di qualità . Uno Scudetto non si vince per caso. Dal canto mio, una volta terminato il mio percorso con la Primavera il Palermo mi ha mandato alla Maceratese dove al primo anno ho segnato 15 gol in 22 presenze in Eccellenza. Forse la società rosanero avrebbe potuto fare di meglio con quei ragazzi, ma io comunque rimango grato a questi colori che sono quelli che mi hanno lanciato nel mondo del calcio».