Palermo Primavera “Ai raggi X”: scopriamo chi è Kebbeh, l’attaccante venuto dal Gambia
Anche questa settimana RaccontiRosanero.it vi presenta un nuovo elemento del Palermo Primavera nella consueta rubrica “Ai raggi X”, online ogni mercoledì. Già diversi i giocatori agli ordini di mister Bosi presentati (Marson, Guddo, Punzi, Tafa, Maddaloni, Mazza, Rizzo, Ambro, Ze Maria, Gattabria, Santoro, Bonfiglio, Di Paola, Plescia, Giuliano, Tramonte, Galici, Geraci, Marinali, Pane, Manno, Breza e Brasile): oggi è il turno di Ebrima Kebbeh, l’attaccante arrivato dal Gambia.
Nato il 1° ottobre 1998 a Banjulinding in Gambia, l’infanzia di Ebrima non è sicuramente delle migliori: in un paese pieno di tribolazioni e sempre sull’orlo di una guerra civile, il piccolo “Ibra” cresce con il sogno di diventare calciatore. Il papà gli regala a due-tre anni una maglia di Ronaldo, e una volta indossata vola in un’altra dimensione: un prato verde e una porta, è questo il mondo che vuole Kebbeh, nient’altro. Una dimensione che immediatamente svaniva una volta aperti gli occhi. Due anni fa la drastica decisione: Ebrima sale su un barcone e scappa dal Gambia, alla ricerca di libertà e del sogno di giocare a calcio. Arriva prima a Lampedusa, poi a Palermo dove nemmeno diciottenne inizia ad allenarsi al Cus sotto lo sguardo incredulo di tutti: Ibra già stupisce tutti con le sue giocate da freestyler. Poi le attese infinite davanti al “Tenente Onorato” quest’anno, in attesa di un provino che dopo mesi arriva lo scorso febbraio. Kebbeh colpisce subito Baccin che decide di tesserarlo e aggregarlo alla Primavera. L’esordio arriva contro il Frosinone, in occasione della prima vittoria del 2017 dei ragazzi di Bosi. Adesso il Palermo è ormai fuori dalla corsa ai playoff, ma Kebbeh la sua sfida l’ha vinta.
Tecnicamente Ebrima è un giocoliere d’attacco, un’ala che ama giocare con il pallone tra i piedi e inventare. Molto rapido, pecca ancora in freddezza davanti alla porta ma questa è la sua prima vera esperienza calcistica.