Vazquez è tornato “Mudo”: l’argentino non gioca più, l’ingiusto trattamento del Siviglia riservato all’ex rosanero
Il calcio è fatto di storie fortunate e di altre un po’ meno. Quella di Franco Vazquez non è sicuramente da annoverare tra quelle sfigate a guardare il suo curriculum, ma di certo il suo percorso nel calcio europeo ha dovuto far fronte a degli episodi che hanno impedito che la sua carriera potesse essere ancora più brillante.
Che il talento del Mudo non sempre è stato capito appieno lo si era capito al suo arrivo al Palermo, quando dopo appena mezza stagione venne mandato in prestito in Spagna quasi a dire “che pacco che abbiamo comprato…”. Franco era appena arrivato in Italia, si trovava di fronte al necessario ambientamento ad un calcio, quello europeo, completamente differente da quello argentino. La dirigenza rosanero non lo aveva compreso e Vazquez stava quasi per essere rispedito al mittente senza troppi ringraziamenti. L’addio stava facendosi sempre più vicino durante la stagione 2013/14 quando l’ex numero 20 non venne inserito nella lista dei giocatori schierabili nel corso del campionato di Serie B. Nel gennaio 2014 poi grazie soprattutto a mister Iachini cominciava sul serio l’avventura in rosanero del fantasista, che nel seguente anno e mezzo avrebbe incantato i tifosi in coppia con l’amico e compagno di reparto Paulo Dybala. Nell’estate del 2016 il passaggio al Siviglia in Spagna, coronamento di una ascesa che sembrava finalmente essersi avviata a pieno ritmo…
Ed in effetti i primi anni di Vazquez tra gli andalusi non sono niente male: la prima stagione Franco gioca trentotto partite tra campionato e coppe e segna otto reti, l’anno seguente 44 presenze e cinque gol. Arriva pure la chiamata dalla nazionale argentina e l’esordio seppur in amichevole contro il Guatemala. Anche nel 2018/19 supera le trenta apparizioni, poi la scorsa stagione nonostante i 42 gettoni collezionati il suo minutaggio crolla considerevolmente. E infine la stagione corrente: dopo quasi mezza annata calcistica messa in archivio Vazquez è sceso in campo complessivamente in dieci occasioni (cinque in campionato, quattro in Champions League e una in Supercoppa UEFA) per un totale di soli 161 minuti giocati (una media di 16 minuti a partita), una sola partita disputata da titolare e ben otto panchine senza un solo secondo sul campo di gioco. È evidente che da circa un anno e soprattutto in questa stagione l’argentino non rientra nei progetti del Siviglia. Il talento del Mudo è stato messo a tacere.
Premettendo che ogni club ha il diritto di decidere chi schierare e chi no o quale trattamento riservare ai propri tesserati, Franco Vazquez non merita tutto questo. A soli trentun’anni e potenzialmente all’apice della sua carriera, il fantasista che tanto aveva divertito il pubblico del “Barbera” per la sua eleganza sta rischiando di perdere quelle ultime annate dove avrebbe potuto dare il meglio di sé. La domanda è: se un club non crede più ad un giocatore è giusto che lo trattenga negandogli la possibilità di giocare con continuità ? Vazquez intanto a fine giugno si svincolerà dal contratto che lo lega agli attuali detentori dell’Europa League e di rinnovo non se ne parla minimamente. Di recente si è parlato di un possibile ritorno in Serie A, Lazio e Torino su tutte le squadre alle quali è stato accostato, e l’inizio del rapporto con l’agenzia di procuratori italiana Quan Sports Management Italia sembra rappresentare un indizio su un suo possibile rientro. In ogni caso, che sia nel nostro campionato maggiore o altrove, l’augurio di tutti i rosanero è che El Mudo possa tornare a far parlare di sé e delle sue giocate…