Un gol all’esordio, poi l’abbandono: la storia della meteora Djurdjevic, che adesso segna a raffica nel Partizan
E’ il 18 agosto del 2015, il Palermo metta a segno un colpo a costo zero: arriva Uros Djurdjevic, svincolatosi dal Vitesse. Un acquisto a sorpresa: nessuno infatti aveva mai parlato dell’attaccante serbo prima in orbita rosanero. Chi è? Poche informazioni su di lui, ma un video circola sul web di una sua rete, una delle poche siglate con la maglia della squadra dell’Eredivisie: una perla contro l’Ajax, un gol da cineteca. Se questa è la presentazione, il Palermo ha trovato un nuovo campione. Arrivato per sostituire il partente Belotti, il presidente Zamparini tesse elogi per il classe ’94: «Djurdjevic è più forte del “Gallo”». Questa la sentenza del numero uno di viale del Fante che crede fermamente nelle potenzialità dell’attaccante.
L’esordio è di quelli che tutti i bomber sognano: è il 13 settembre e il Palermo gioca al “Barbera” contro il Carpi, il risultato è fermo sull’1-1 e Iachini decide di gettare nella mischia Djurdjevic. Non passano nemmeno due minuti dall’ingresso in campo di Uros che gli avversari segnano il 2-1: i rosanero sono incredibilmente sotto. Inizia l’assalto alla porta carpigiana, ma la rete non arriva. Poi è l’88’ minuto, Lazaar lascia partire un cross dalla sinistra e dentro l’area sbuca proprio Djurdjevic che di testa trafigge Benussi: è il definitivo 2-2. Uros segna al debutto.
La partita successiva partirà titolare nel prestigioso palcoscenico di “San Siro” contro il Milan, ma la sfortuna colpisce Uros: il ragazzo subisce la rottura del legamento sindesmotico. Resterà fuori per circa tre mesi, e al suo ritorno troverà pochissimo spazio e un’altra rete, stavolta contro il Sassuolo. Che però non basterà per guadagnarsi la conferma per la stagione successiva. Come successo con il Vitesse un anno prima, Djurdjevic rescinde il contratto con il Palermo.
E adesso che fa? Un anno dopo il suo approdo in Sicilia firma per il Partizan dove attualmente milita. Gol a raffica per Uros, che sabato scorso ha anche segnato nel derby contro la Stella Rossa: sono già  undici le reti in campionato segnate fino a questo momento, in sole sedici partite disputate. I gol continuano ad arrivare anche con la nazionale serba under 21, dove Djurdjevic è tornato ad essere protagonista: sei reti in sei partite, e in più la fascia di capitano. Un profeta in patria.
Ma non manca il rammarico per la fallimentare esperienza al Palermo: «Ho giocato pochi minuti – racconta a “Tuttomercatoweb” – ma non sono riuscito ad avere l’occasione giusta. Ho segnato all’esordio contro il Carpi e la settimana successiva a San Siro mi sono infortunato. Mi sono ristabilito, mi sono allenato bene e ho segnato col Sassuolo ma non ho potuto giocare con continuità in rosanero. La mia esperienza in Serie A è stata preziosa, ho vissuto in una bellissima città . Di una cosa non sono stato felice, ossia che non ho avuto la chance di giocare di più e l’avrei meritato perché penso di avere mentalità vincente e di avere il talento giusto. Quando ho ricevuto la chiamata dal Partizan – prosegue Uros – è stato decisivo l’allenatore che mi ha voluto fortemente. E sono tornato in Serbia. L’ho fatto e sto sfruttando le mie occasioni. Se avessi avuto lo stesso status a Palermo sono certo che avrei seguito le orme di Cavani, Dybala, Belotti». Forse i rosanero hanno davvero perso un altro futuro campione? La storia di Uros Djurdjevic, passato dal gol all’esordio all’abbandono e pronto adesso a far rimpiangere il Palermo.