Pessima figura a Teramo, ma preventivabile. La domanda è: per quanto durerà questa storia?
La prima partita stagionale del Palermo è da dimenticare. I rosanero escono a Teramo con una sconfitta per 2-0 ed una prestazione impalpabile, senza acuti e priva di qualunque segnale positivo. Ma chi si aspettava la gara della vita da parte della squadra di Boscaglia non aveva messo in conto tantissimi fattori che, all’esordio, possono passare per legittime scusanti.
Quella contro i biancorossi è stata la prima gara dopo quasi sette mesi di lontananza dal calcio giocato. A ciò va aggiunto un ritiro iniziato in ritardo a causa della carenza di giocatori e dell’arrivo del nuovo allenatore posticipato di qualche decisivo giorno. Tanti i calciatori nuovi in campo: ieri sei undicesimi per la precisione, di cui due appena arrivati. Nessuna amichevole giocata durante la preparazione estiva, non tanto per colpa del Palermo ma per le compagini siciliane impossibilitate a rispettare tutti i protocolli sanitari in un periodo particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando (anche se forse un piccolo sforzo con qualche amichevole in trasferta poteva essere fatto). Insomma, non facciamone un dramma. Contro il Teramo una pessima figura era preventivabile. Ed è arrivata puntuale.
La vera domanda da porsi adesso è: per quanto tempo dovremo assistere a delle prestazioni del genere? Il campionato è iniziato, nessuno aspetterà i rosanero ed anche se siamo soltanto alla prima partita della stagione, i tanti campanelli d’allarme non sono da sottovalutare. Steccare una, due, anche tre partite può anche andare bene in una lunga stagione. Il problema diventa grave se per arrivare ad una condizione dignitosa bisogna aspettare metà girone d’andata.
La testa è già all’esordio al “Barbera” contro il Potenza (reduce da un esordio con vittoria). C’è una settimana in più per migliorare l’assetto di gioco e, magari, per arricchire la rosa di qualche pedina che possa fare la differenza prima che il mercato si chiuda. Che sarà una stagione difficile lo sappiamo tutti, ma almeno vogliamo dire a giugno di averci provato concretamente, qualora non dovesse andare come tutti speriamo.