Palermo Primavera “Ai raggi X”: scopriamo Maddaloni, difensore bomber con il sangue rosanero
E’ sempre tanta la curiosità di conoscere meglio chi sono i ragazzi della Primavera rosanero. Noi di RaccontiRosanero.it con la rubrica “Ai Raggi X” di settimana in settimana ve li presentiamo. Dopo aver scoperto insieme chi sono Marson, Guddo, Punzi e Tafa (clicca qui per leggere le loro schede), oggi focalizziamo la nostra attenzione su Maddaloni, altro importante elemento del reparto difensivo del Palermo U19.
Rosario nasce il 2 luglio 1998 a Palermo e cresce a Villabate. Circondato da una famiglia che ama il calcio a 360 gradi, già da bambino inizia la sua passione per i colori rosanero. A soli cinque anni comincia a muovere i primi passi calcistici nella squadra del suo paese, l’SS Vittoria. Quindi passa all’Asd Cantera Ribolla, dove ad allenarlo è suo zio. Qui Maddaloni cresce molto, ma la sua avventura con la maglia del Palermo nasce per caso: Rosario è in vacanza coi genitori in un villaggio turistico in provincia di Messina, gioca una partita fra amici e lo nota mister Vincenzo Chianello, uno degli allenatori del settore giovanile rosanero. Subito la proposta di fare un provino per il Palermo e l’inizio della carriera al Palermo, che dura da 10 anni. Inizia coi Pulcini ma da esterno offensivo, poi subito la trasformazione in difensore centrale. Maddaloni brucia le tappe, spesso gioca coi ragazzi più grandi di lui ed in particolare rimane legato al tecnico Pecoraro, mentore per il giocatore sia dal punto di vista caratteriale che sportivo. Il suo percorso di crescita accelera ulteriormente durante i due anni agli ordini di mister Scurto negli Allievi Nazionali, durante i quali Maddaloni raggiunge entrambe le volte le final eight e si veste spesso da bomber: ben cinque le reti messe a segno nell’ultimo anno con l’Under 17. Quindi arriva la promozione in Primavera e la convocazione in nazionale azzurra (poi non concretizzatasi a causa di un problema agli adduttori).
Ripresosi dall’infortunio, inizia l’avventura con mister Bosi. Esordisce a Frosinone da titolare e da lì Maddaloni si impadronisce del reparto difensivo, così come era sempre avvenuto negli anni passati. Saranno venti le presenze in campionato a fine stagione, più i quarti di finale contro l’Inter che ha premiato ai rigori i nerazzurri e durante i quali lo stesso Rosario va a segno. Prende parte anche al Torneo di Viareggio e sempre contro il club milanese arriva l’unica rete stagionale del difensore, dopo appena 3′ di gioco: è tanta l’emozione per Maddaloni, dedica il gol allo zio che in quel momento non sta bene. Si qualificherà in finale insieme ai compagni e parteciperà alla sfortunata partita contro la Juventus partendo sempre dal primo minuto. Anche quest’anno la difesa è affidata nelle sue mani, e nelle prime dieci gare di campionato sono già due i gol realizzati da Rosario: uno contro il Genoa ed uno contro il Pisa, entrambi in trasferta.
Difensore bravo tecnicamente e adatto sia alla difesa a quattro che in quella a tre, Maddaloni grazie al suo passato più “offensivo” sa farsi valere dentro l’area avversaria rendendosi pericoloso. Si ispira a Sergio Ramos e a Leonardo Bonucci. Ha sempre ritenuto molto importante la forza del gruppo, non a caso coltiva tante amicizie con compagni di squadra fuori dal campo: è particolarmente legato a Pane e Marinali, con i quali ha condiviso finora tutte le tappe del settore giovanile, ma anche con Tramonte, Tafa e soprattutto Lo Faso, che conosce dai primi anni della sua esperienza in rosanero. Tra scuola, allenamenti e palestra, Maddaloni è completamente concentrato alla realizzazione del suo sogno: esordire in prima squadra con la maglia del Palermo. Nel futuro più imminente spera di chiudere in bellezza la sua carriera nel vivaio, dato che questo potrebbe essere l’ultimo anno: vuole raggiungere i play off e magari anche calpestare il prato del “Barbera” arrivando in finale di Tim Cup Primavera.