Palermo, la Top 11 fantasma: da Simon a Sperduti, tutti gli ex rosanero mai (o quasi) scesi in campo
Oggi 2 novembre è una data famosa nel calendario in quanto ricade la “Commemorazione dei defunti”. A Palermo in particolare la giornata è parecchio sentita: ribattezzata “festa dei morti”, in occasione di questa si celebrano i propri defunti che secondo la tradizione portano dolci e regali ai bambini più piccoli. E a proposito di morti e di doni, sono tanti i calciatori che proprio nel Palermo hanno ricoperto il ruolo di spettri non scendendo mai in campo. Dunque, in questo giorno speciale dedicato a chi non c’è più, ecco la Top 11 rosanero dei fantasmi riservata a quei giocatori arrivati tra mille proclami o comprati a costi proibitivi e che non si sono mai visti (o quasi) sul terreno di gioco.
Partiamo dalla porta, dove in realtà nessun portiere è arrivato al Palermo senza mai scendere in campo. Tuttavia ci sono due esempi di estremi difensori che hanno giocato con il contagocce non rispettando le aspettative nei loro confronti. Il primo è il brasiliano Rubinho, portiere storico del Genoa arrivato per mezzo di uno scambio con Amelia (altro numero 1 flop in rosanero). Diversamente da quanto ci si aspettasse, il sudamericano gioca le prime cinque partite da titolare in maniera poco convincente per poi venire definitivamente accantonato in favore del giovane Sirigu. Alla fine collezionerà solo otto presenze tra campionato e coppa. Storia simile anche per Alexandros Tzorvas, portiere titolare della nazionale greca che perderà il posto tra i pali dopo sole undici partite per “problemi di comunicazione”. Da lì perderà anche il posto nella nazionale ellenica.
In difesa, schierata idealmente a quattro, la coppia centrale è tutta sudamericana e non ha mai fatto ingresso al “Renzo Barbera”. Addirittura uno dei due non ha mai messo piede nella città di Palermo: stiamo parlando di Julian Velazquez, che forse molti di voi non ricorderanno. Di nazionalità argentina, il centrale proveniente dall’Estudiantes passa prima ai rumeni del Gaz Metan in prestito perché non tesserabile dai rosanero in quanto extracomunitario. Tuttavia, nemmeno sei mesi dopo verrà ceduto definitivamente all’Hajduk Split. Oggi gioca nel Club Tijuana in Messico. L’altro centrale è Danilo Ortiz, che almeno ha avuto l’onore di allenarsi al “Tenente Onorato”. Arrivato dal Cerro Porteno come un ragazzo prodigio avendo esordito a soli 16 anni, il paraguagio raccoglierà solamente qualche panchina per poi tornare in Sud America (attualmente gioca al Banfield assieme ad un altro ex rosanero, Bertolo). Sulle fasce le storie non sono migliori, ed infatti sulla corsia di destra prende posto il ceco Ondrej Celustka, che in rosanero colleziona solamente una presenza di 15′. A fine stagione non verrà riscattato e tornerà allo Slavia Praga. E’ diventato un punto fermo dell’Antalyaspor. A sinistra trova invece spazio il romeno Cristian Melinte sotto sponsorizzazione di un “esperto” di quel calcio, ovvero Walter Zenga. Solo due partite per lui, delle quali ricordiamo soltanto le cavalcate indisturbate di Maicon (Inter) e Alvarez (Bari) e due rigori concessi. Adesso gioca in patria nel Poli Timisoara.
Anche a centrocampo, ebbene, c’è chi è riuscito a non mettere mai piedi in campo. In cabina di regia non può che andare Adam Simon, l’ungherese ricordato come il “sosia brutto” di Sneijder. Acquistato per quasi un milione di euro e celebrato come un grande affare dal presidente Zamparini, il magiaro non giocherà mai, tuttavia rescinderà solamente dopo tre anni. Oggi gioca in Ungheria nel Paks, sarà un caso? Scherzi a parte, non sono da meno le due mezzali al suo fianco. La prima è l’olandese di origini marocchine Bouy, scuola Ajax e Juventus. La buona educazione calcistica tuttavia non gli consentono di accumulare più di due presenze in rosanero. Adesso si trova allo Zwolle in Olanda. L’altra mezzala è forse la perla della top 11 cadaverica. Stiamo parlando di Mauricio Sperduti, arrivato a gennaio 2013 al Palermo per cambiare le sorti di una stagione storta e finita poi con la retrocessione in serie B. Soprannominato “El Gordo” ovvero “il grasso”, l’argentino effettivamente arriva in una condizione fisica non delle migliori. Tuttavia è l’idolo dei tifosi del Newell’s Old Boys che rimpiangono la sua cessione. Non lo sarà per quelli rosanero, che lo vedranno giocare a “La Favorita” solo in occasione degli allenamenti a porte aperte. Rescinderà l’estate successiva. Oggi gioca nel Patronato in Argentina.
In avanti c’è l’imbarazzo della scelta, ma decidiamo di dare spazio ad un tridente capace di non collezionare nemmeno una presenza. Tuttavia la storia alle spalle di ognuno di loro è davvero particolare. Cominciamo con il primo esterno d’attacco, il brasiliano Matheus Cassini arrivato per sostituire addirittura la “Joya” Paulo Dybala. Acquistarlo non fu affatto semplice, in una lotta all’ultimo dollaro con il Corinthians che pur di non farlo scappare via gli aveva proposto il rinnovo ad uno stipendio decuplicato (da 8.000 a 80.000 dollari). Alla fine il Palermo ha la meglio, ma per strapparlo ai “Timao” sborserà oltre due milioni e mezzo di euro. E dopo una telenovela durata settimane, tanti proclami e la maglia numero 9 sulle spalle, il classe ’96 non giocherà mai in prima squadra e scenderà in campo solo con la formazione Primavera, con la quale segnerà sei gol in nove partite. Oggi gioca all’Estoril in serie B portoghese, ma non ha ancora esordito. L’altra fascia del tridente è occupata da un uruguagio, da “El Mosquito”, da Sebastian Sosa. Se Cassini è costato caro “la zanzara” non è stata da meno: per il “nuovo Cavani” infatti i rosanero sborsarono quasi due milioni di euro (all’epoca aveva solo diciotto anni). Un po’ come il compagno di reparto, l’uruguaiano non giocherà mai in prima squadra ma solo nel settore giovanile (nove presenze e due reti). Rescinderà dopo aver girovagato in prestito in Uruguay e Slovacchia. Adesso è al Quilmes. Chiudiamo infine in bellezza con la punta di razza, anch’egli sudamericana, che va a prendere posto al centro del trio offensivo: stiamo parlando di Manuel Arteaga. Acquistato per circa un milione di dollari, l’attaccante arriva in Sicilia addirittura prima dell’apertura della finestra di mercato invernale per farlo integrare prima con la sua nuova squadra. Tuttavia il giocatore non gioca e attorno a lui iniziano a circolare strane voci attorno alla sua reale condizione fisica: si dice corra male e che abbia addirittura il muscolo di una gamba decisamente più piccolo rispetto a quello dell’altra. Fatto sta che anche lui, come gli altri, non accumula nessuna presenza e rescinderà il contratto. Oggi gioca in Portogallo nell’Arouca e fa coppia in attacco con un’altra meteora rosanero, Cephas Malele.
Meritano infine una menzione i difensori Calderoni, Bamba e Fiore (quest’ultimo ancora di proprietà del Palermo), il centrocampista Joao Pedro e gli attaccanti de Melo, Joao Silva, Silva e Pablo Gonzalez, che insieme hanno collezionato solo otto scampoli di gara e che si accomodano in panchina (alla quale a dire il vero erano già abituati)
Ecco quindi la top 11 fantasma: