Palermo, è serie B: ringraziamenti vivissimi a Zamparini per questo “traguardo”
C’è chi dice che la retrocessione era già scritta da inizio stagione e in effetti non avevano tutti i torti. Adesso però non c’è più nulla da fare, e non ci sono più calcoli o combinazioni utopistiche che tengano: il Palermo è matematicamente in serie B. Incolmabile il divario tra i rosanero e la zona salvezza, la squadra rosanero saluta la serie A. Una serie A quest’anno giocata forzatamente, da spettatore, quasi come se desse fastidio far parte di questa categoria. Adesso però tutti contenti, Zamparini più di tutti: il tanto agognato “traguardo”  è stato finalmente raggiunto. Non senza patemi: ad un certo punto della stagione infatti tutte avevano provato a perdere ripetutamente per dare una possibilità ai rosa di centrare la salvezza, ma no, il Palermo non ne ha voluto proprio sentire e determinatissimo nel raggiungere il proprio obiettivo è andato dritto verso la serie B. E così, al triplice fischio al “Bentegodi”, miriadi di bottiglie di spumante sono state stappate: si festeggia con tre giornate di anticipo! Ancora aperta la ferita di non aver raggiunto la retrocessione la scorsa stagione: in quell’occasione Sorrentino, Maresca, Gilardino e compagni avevano messo il bastone tra le ruote nel finale di campionato. Stavolta però la società ha giocato d’anticipo: ha venduto i pezzi migliori in estate e costruito una squadra che fosse all’altezza di scendere senza troppi problemi. A gennaio ha completato l’opera indebolendo ulteriormente la rosa. E come se tutto ciò non fosse abbastanza, non sono mancati i tanti cambi in panchina e in dirigenza per creare quel casino che non guasta mai. Tutto è filato liscio: la B è finalmente arrivata. Grazie Zamparini, complimenti vivissimi per questo traguardo. Tutta Palermo te ne sarà eternamente grata. E adesso sì, ci sta: dopo aver toccato l’apice è giusto che ti metta da parte. Ma non solo apparentemente, proprio del tutto. Perché Palermo non merita questo, i tifosi non meritano questo. Meritano rispetto, e una squadra in A, in B, in Lega Pro o in D che però faccia palpitare il cuore. E tu il cuore lo hai spento a tutti.Â