Finisce il triennio di Hera Hora, il cerchio si chiude: il Palermo è tornato lì dove era caduto
L’estate del 2019 era alle porte, il Palermo concludeva il campionato di Serie B al terzo posto in classifica qualificandosi di diritto ai playoff. I sogni di un ritorno nella massima serie però si spegnevano 24 ore dopo: il 13 maggio il Tribunale Federale Nazionale della FIGC sancisce la retrocessione dei rosanero per illecito amministrativo. La sentenza si convertirà qualche giorno dopo in una penalizzazione di 20 punti in classifica con la squadra che cade all’undicesimo posto. Ma è solo l’inizio di una caduta più profonda: la voragine del fallimento infatti si apre definitivamente il 12 luglio. Il Palermo scompare ancora una volta.
Alla fine di luglio il nuovo Palermo ripartirà dalla Serie D guidata da Hera Hora e dal duo Mirri-Di Piazza. Un programma triennale quello della società che punta a scalare quante più categorie possibili nel giro di tre stagioni e a riaccendere l’amore tra i colori rosanero ed i tifosi, in un rapporto che da qualche anno si è affievolito. L’inizio è promettente: in diecimila sottoscriveranno l’abbonamento e contro il Licata si sfioreranno i ventimila spettatori, un record per la categoria. Il Palermo conquisterà la promozione e tornerà tra i professionisti a marzo del 2020 quando il campionato a causa della pandemia verrà definitivamente concluso.
Il primo anno in C è di assestamento, tra i dilettanti e i professionisti il salto è notevole ma i rosanero si qualificano ai playoff arrivando fino al primo turno nazionale. Quello che succederà durante la stagione 2021/22 avrà invece dell’incredibile. Il Palermo comincia un po’ come quello della stagione precedente: in casa fa faville e non perderà un colpo, in trasferta invece fa fatica e il tutto si riassume in un’altra annata che sembra destinata a rimanere anonima. A Natale però il presidente Mirri ci fa il primo regalo: esonera Filippi e porta nel capoluogo siciliano Baldini. Un ritorno quello dell’allenatore toscano, già alla guida dei rosanero agli albori dell’era Zamparini. Le prestazioni del Palermo miglioreranno gradualmente, Brunori esploderà come bomber e De Rose e compagni arriveranno terzi grazie anche ad un andamento in trasferta nettamente migliorato e confermato durante i playoff. Il Palermo non perderà più un colpo, prolungherà l’imbattibilità al “Barbera” per oltre un anno, lo stadio tornerà ad essere tutto esaurito come ai vecchi tempi e l’apice verrà raggiunto nella finale contro il Padova: si torna in Serie B.
Oggi è il 30 giugno 2022, l’ultimo giorno del triennio di Hera Hora. Il Palermo alla fine è tornato lì dove era caduto. La categoria è quella che ci era stata scippata tre anni addietro e l’obiettivo, come allora, è quello di ritornare tra i grandi del calcio italiano. Al timone c’è un tecnico, mister Silvio Baldini, che con i risultati e il suo modo di essere si è conquistato l’amore dei palermitani: proprio come Delio Rossi, che poco prima del fallimento aveva deciso di aiutare i rosanero a raggiungere quella categoria dove il suo Palermo aveva dato il meglio di sè. E Mirri? Qui il secondo regalo del presidente. “Non succede, ma se succede…” era lo slogan che ci ha accompagnati durante il cammino verso la promozione. Lo stesso adesso ci accompagna verso il closing societario che tra qualche ora, forse già domani, porterà il Palermo all’interno del City Football Group. Insomma, il cerchio si è chiuso. E un altro, più bello e più grande, sta per aprirsi.