Esclusiva Semprevivo: «Juniores in ritiro ottimi giocatori. Tutto sul mio addio al Palermo e sul mio futuro»
Tra i convocati per il ritiro precampionato che il Palermo ha iniziato a svolgere a Petralia Sottana a partire dallo scorso 24 agosto figurano ben quattro calciatori della formazione Juniores. Di questi, due sono portieri: Marco Matranga e Giorgio Faraone infatti si stanno allenando assieme a Pelagotti e Fallani. Per conoscere meglio i due giovanissimi estremi difensori, entrambi classe 2002, RaccontiRosanero.com ha contattato in esclusiva Carmelo Semprevivo, allenatore dei portieri del Palermo Under 19 nella stagione 2019/20, durante la quale ha lavorato a stretto contatto proprio coi due portierini ma anche a stretto contatto con Cangemi e Florio, gli altri due giovani calciatori in ritiro. Ecco le sue parole.
Ciao Carmelo, lo scorso anno hai avuto l´occasione di allenare Matranga e Faraone, che sono stati convocati da mister Boscaglia per la preparazione estiva della prima squadra…
«Ciao Luca, sono davvero molto felice che sia Marco Matranga e Giorgio Faraone che anche Christian Cangemi e Salvo Florio siano in ritiro con la prima squadra. Per un palermitano avere questa possibilità , soprattutto quando si è giovanissimi, è qualcosa di straordinario. Sono sicuro che sapranno farsi valere oltre che volere bene perché sono quattro ragazzi eccezionali. Avevo già a detto a gennaio, sia a Christian che a Salvo, che secondo me sarebbero andati in ritiro. Per quanto riguarda i due portieri, che ho avuto la fortuna di allenare, è stata una bellissima sorpresa anche per me e sono davvero felice che siano lì a confrontarsi con i loro colleghi più esperti, dai quali possono imparare tanto».
Ci parli un po´di questi ragazzi?
«Su Cangemi e Florio posso solo dirti che hanno la testa giusta per fare questo mestiere e che tecnicamente sono molto validi, per il resto sicuramente mister Capodicasa saprà più di me. Per quanto riguarda Matranga e Faraone posso semplicemente dire che sono due ragazzi splendidi, due portieri con caratteristiche diverse che hanno in comune la gran voglia di lavorare. Abbiamo fatto un buon lavoro insieme e sono davvero felice che siano a Petralia, è tutto merito loro».
Hai avuto modo di sentirli in questi giorni?
«In realtà sento tutti loro quotidianamente per chiedergli come stanno. Cerco di dare loro dei consigli per come comportarsi, essendo ancora tanto giovani. Quando si è in prima squadra si è sotto i riflettori e tutto diventa importante, da come ti comporti a come utilizzi i social. È molto importante far vedere anche la serietà ».
Parliamo un po´di te. Lo scorso anno sei ritornato al Palermo, allenando proprio i portieri della Juniores. Com´è stata questa esperienza?
«La scorsa stagione è partita sin da subito coi presupposti giusti. Doveva essere una rinascita per tutta la società e di fatti così è stata, dai ragazzi allo staff fino alla dirigenza. Ho avuto l´onore di far parte di un gruppo di ragazzi e colleghi che resteranno nel mio cuore. Si è creata una seconda famiglia, a volte mi divertivo a giocare con loro perché si respirava proprio un clima sereno e non c´è cosa più bella di questa. Sicuramente il campionato dello scorso anno non è stato molto insidioso, per cui anche per Matranga e Faraone è stato difficile mostrare realmente le proprie capacità . Tuttavia abbiamo sempre lavorato tanto finché abbiamo potuto. Ringrazio davvero ognuno di loro per questa bella esperienza».
Come si evince dalle tue parole, il rapporto lavorativo con il Palermo si è concluso dopo un solo anno. Come mai?
«Purtroppo lo scorso 21 agosto ho ricevuto l´inaspettata notizia di non essere stato confermato come allenatore dei portieri della Juniores della squadra della mia città . Se ti dicessi i motivi forse mi prenderesti per pazzo, preferisco tuttavia non parlarne perchè sono una persona molto corretta nel mio lavoro e preferisco non fare polemica».
Adesso cosa farai?
«Bella domanda. Se devo essere sincero fino al 21 agosto avevo in mente tante cose qui a Palermo. Alcune sicuramente continuerò a farle, come allenare i portierini nella scuola portieri. Amo il mio lavoro e amo soprattutto farlo bene, cosa rara di questi tempi. Prima di ricevere questa notizia ho rifiutato alcune proposte molto importanti, ma il mio senso di appartenenza, che è poi il motto del Palermo, mi ha fatto pensare solo ai colori rosanero. Poi è arrivata questa sorpresa…A settembre inoltre sosterrò gli esami a Coverciano per diventare allenatore professionista e questo sicuramente è un buon trampolino di lancio. Avere il patentino è importante, anche se la vera differenza la fa poi l´aggiornarsi continuamente e il confrontarsi coi colleghi».
Da palermitano doc, qual è l´augurio che vuoi dare al Palermo?
«Mi auguro che i rosanero salgano nelle categorie che gli competono perché amo questi colori e ne sono tifosissimo. Spero tanto che anche il settore giovanile ritorni come quello di tantissimi anni fa, quando ci giocavo anche io. Infine un grosso in bocca al lupo anche alle squadre femminili del Palermo calcio».