Esclusiva Papà Ruggiero: «Che soddisfazione la chiamata in prima squadra. Vi racconto com’è Gennaro dentro e fuori dal campo»
Con il Palermo che affonda sempre più nelle profonde acque della retrocessione, c’è una storia decisamente più lieta che corre parallela: è quella di Gennaro Ruggiero, centrocampista degli Allievi Nazionali convocato in prima squadra da due partite consecutive. Dopo qualche settimana di allenamenti coi “grandi”, è arrivata a sorpresa la chiamata di Lopez in occasione della gara contro la Roma. Una notizia inattesa, che ha fatto molto contento il ragazzo napoletano, che per l’occasione ha scelto la maglia numero 61. Qualche mese fa era stato il ds Nicola Salerno ad annunciare un acquisto dal settore giovanile per la mediana rosanero. Si cercava nella formazione Primavera, alla fine l’innesto è arrivato dall’under 17. Come un fulmine a ciel sereno, Ruggiero è stato catapultato nella realtà della serie A. Tutti increduli, non solo il classe 2000 ma anche la famiglia. In primis papà Ruggiero, che ai microfoni di RaccontiRosanero.it ci racconta le emozioni della prima convocazione del figlio tra i professionisti: «Gennaro ci ha chiamati sabato mattina, alla vigilia della partita contro la Roma, e mi ha detto “papà , il Palermo mi ha convocato per la gara di domani”. Eravamo tutti increduli, nemmeno lui ci credeva. Indescrivibili le emozioni che abbiamo provato, è stata una notizia inaspettata che ci ha resi tutti orgogliosi. Non potevamo immaginare questo grande salto già quest’anno».
Due panchine consecutive, quella contro i giallorossi al “Barbera” e poi quella a Udine di domenica scorsa. Nonostante la vicinanza coi colleghi più esperti Ruggiero mantiene la testa sulle spalle: «Lui è un ragazzo molto determinato e volenteroso. E’ sicuramente contentissimo di come stiano andando le cose nelle ultime settimane, è una grandissima soddisfazione poter stare a stretto contatto con calciatori professionisti con esperienza internazionale. Ma sa che in fondo ha ancora 17 anni e che ha tantissimo da dimostrare. Lui però è uno che lavora sempre duro e non si risparmia mai. Vi dico solo che quando viene qui a Napoli viene sempre ad aiutarmi in magazzino (il padre ha un ingrosso di calzature, ndr) a caricare e scaricare merci. E’ una persona molto umile, con questa mentalità andrà lontano».
Una carriera, quella con il Palermo, iniziata quasi tre anni fa e cominciata non benissimo: «Gennaro ha vissuto la distanza dalla famiglia sempre in maniera ottima. E’ sempre stato determinato nel voler diventare un calciatore. Ho ancora un video di lui quando aveva cinque anni in cui mi diceva “papà , voglio diventare un calciatore”. Ed oggi è sulla buona strada. Ricordo quando è arrivata la chiamata dei rosanero, eravamo in vacanza e Gennaro mi ha detto “io vado”. Quest’anno sicuramente è stata una grandissima annata per lui, gli Allievi stanno disputando un campionato strepitoso e lui è uno dei protagonisti. Ma lo scorso anno ha faticato molto a trovare spazio. Ma come ho detto già lui è un guerriero proprio come lo è nel campo da gioco, e non molla mai. Gli auguro di raggiungere i traguardi che sogna fin da bambino, ma tutta la sua famiglia è già orgogliosa di lui».