Esclusiva Galeoto: «Tifosi, non pensate a Zamparini e andate al “Barbera”. Sogno un Palermo di palermitani…»
La grandissima vittoria in rimonta del Palermo sul campo del Genoa ha riacceso le speranze di salvezza nel cuore di tutti i tifosi rosanero. Ora, nell’ultima partita prima delle vacanze natalizie, la squadra di Corini si appresta ad affrontare il Pescara al “Barbera” in un vero e proprio scontro diretto. Gli abruzzesi sono ultimi in classifica con un solo punto in meno rispetto ai siciliani, vincere potrebbe dare un’ulteriore spinta per il la seconda metà di stagione, sperando anche in qualche risultato favorevole dagli altri campi. Lo sa benissimo Francesco Galeoto, palermitano doc che nella sua carriera da calciatore ha vestito sia la maglia del Palermo che quella dei “Delfini”. Noi di RaccontiRosanero.it lo abbiamo intervistato per farci raccontare le sue impressioni in vista della partita di giovedì, con uno sguardo al passato e al settore giovanile.
Ciccio, quanto può essere importante per la stagione dei rosanero questa vittoria ottenuta domenica al “Marassi”?
«La partita di domenica scorsa credo che rimarrà nella storia del Palermo, non ricordo un successo come questo in trasferta. Perdere 3-1 a poco più di venti minuti dalla fine e capovolgere il risultato nei minuti finali è stato incredibile. Sono esploso di gioia come penso un po’ tutti i tifosi rosanero, il gol di Trajkovski ci ha fatto sobbalzare dalle poltrone».
Quali sono state secondo te le mosse chiave che hanno portato al successo contro il Genoa?
«Sicuramente l’aver inserito un giocatore esperto come Diamanti che ha cambiato l’inerzia della gara. E’ riuscito a trascinare i compagni più giovani e a dare il via alla rimonta. Anche l’ingresso di Trajkovski è stato determinante, si è fatto trovare nel posto giusto in occasione del gol e credo che il suo ritorno possa essere importante per il Palermo. Corini ha fatto le giuste scelte ed è stato premiato».
Quanto può essere importante la presenza del “Genio” sulla panchina rosanero?
«Corini ha scritto la storia del Palermo da giocatore e rappresenta un simbolo per l’ambiente. Sta lavorando parecchio sia sul piano tecnico che su quello psicologico, e lo si è visto anche domenica contro il Genoa. In questo inizio di stagione abbiamo assistito ad una squadra “debole” mentalmente, contro i rossoblu invece i rosanero non hanno mollato e credo che qui ci sia lo zampino del mister. Si può anche retrocedere, ma è giusto che lo si faccia con dignità . Credo comunque che il Palermo possa giocarsi la permanenza in serie A sino alla fine».
Giovedì arriva il Pescara in un “Barbera” dove finora non è stato raccolto alcun punti. La vittoria contro il Genoa può dare un’ulteriore spinta?
«Sì, penso che la vittoria di domenica sia importantissima ma bisogna pensare partita dopo partita. Giovedì è importante vincere, il Pescara è una diretta concorrente e non bisogna sottovalutare l’impegno. Comunque loro troveranno uno stadio pieno e questo potrebbe essere determinante».
Che proclamo vuoi fare ai tifosi in vista di giovedì?
«Di accorrere allo stadio e di riempirlo contro il Pescara, di non pensare a Zamparini una volta tanto perché tanto prima o poi il presidente andrà via mentre il Palermo rimane ed è un patrimonio dei palermitani. Dobbiamo far ritornare il “Barbera” quello stadio che metteva paura agli avversari».
Oggi il “Barbera” è spesso semi vuoto, diversamente da una ventina di anni fa quando tu vestivi la maglia rosanero. Cosa è cambiato?
«Quello era un altro calcio, non c’era la pay tv e la gente per vedere la partita dove andare necessariamente allo stadio. Poi il nostro era un Palermo tutto cuore, fatto di palermitani e che piaceva alla gente».
Rivedremo mai un Palermo come quello dei “picciotti” fatto di palermitani e siciliani?
«Secondo me è ancora possibile, bisogna solamente avere coraggio nel lanciare i giovani come ha fatto Arcoleo venti anni fa. Il Palermo tra l’altro ha un buon settore giovanile, sono tanti i giovani palermitani di valore e bisogna solamente lanciarli».
Il vivaio rosanero ogni anno ottiene grandi risultati in tutte le categorie e sono tanti i ragazzi convocati nelle varie selettive nazionali, eppure sono rari i casi in cui un giocatore proveniente dal settore giovanile esordisce tra i professionisti con la maglia del Palermo…
«Il problema è sempre lo stesso, non si ha il coraggio di lanciare i giovani. Bentivegna e Lo Faso forse stanno avendo più fortuna, anche se non stanno trovando parecchio spazio. Ma sono tanti i giovani rosanero che avrebbero meritato e che meriterebbero qualche chance in più. Io comunque rimango sempre fiducioso».
La tua scuola calcio Asd Ciccio Galeoto da cinque ottiene ottimi risultati a livello regionale…
«Sono molto soddisfatto del lavoro fatto con la mia scuola calcio, siamo partiti da zero e stiamo ottenendo grandissimi traguardi. Tanti giocatori hanno raggiunto altre squadre molto più importanti come il Pontedera, il Messina, il Trapani. Altri sono andati a Roma e c’è qualcuno che è passato pure nel settore giovanile del Palermo. Il nostro obiettivo è di lanciare quanto più ragazzi possibili nel calcio professionistico e penso di aver fatto molto fino ad ora».