Esclusiva Dell’Orzo: «Ambro e Mendola come Pirlo e Marchisio, Angileri il mio Bonucci. Di Dio il sogno di ogni allenatore»
E’ stata una prima metà di stagione più che positiva per il settore giovanile rosanero, che può vantare due formazioni seconde in classifica ed altrettante a ridosso della zona playoff dopo 12-13 giornate di campionato. Tantissimi i protagonisti in ogni categoria che stanno facendo parlare di sé per le loro prestazioni: tra questi vi sono anche alcuni assistiti del procuratore ed ex giocatore del Palermo Pietro Dell’Orzo, cresciuto una ventina di anni fa nel vivaio del club siciliano ed oggi direttore sportivo del Buon Pastore, emergente scuola calcio palermitana che proprio il 29 dicembre con la categoria pulcini 2008 si è resa protagonista della vittoria del trofeo Costa Gaia che ogni anno viene svolto a Castellammare del Golfo (nella finale vinta 2-0 contro il Terzo Tempo, tra l’altro, in rete proprio il figlio dell’ex attaccante siciliano). Tra i giovani gestiti dall’agente vi sono Ambro, Mendola, Angileri, Correnti e Di Dio, e noi di RaccontiRosanero.it ci siamo fatti raccontare da lui questo primo scorcio di campionato dei cinque ragazzini.
Pietro, cominciando dal gradino più alto del vivaio ovvero quello della Primavera, tra i vari giocatori si sta distinguendo Danilo Ambro, sempre più perno inamovibile del centrocampo di mister Bosi…
«Sì è proprio così, Danilo sta sfruttando al meglio le opportunità che l’allenatore gli sta dando. Da quando è rientrato dall’infortunio non ha più mollato il posto da titolare davanti alla difesa e questo mi rende tanto felice. Lui è un grande giocatore, completo. Ha fisico, sa mettere ordine in mezzo al campo e si sa fare rispettare dagli avversari, è forte di testa ed ha un gran piede. Insomma ha tantissime buone qualità . E’ cresciuto molto lo scorso anno agli ordini di Scurto negli Allievi e sta continuando a farlo ora con mister Bosi. Si sta ormai affermando nel ruolo di playmaker, un ruolo inizialmente non suo visto che in passato era più un trequartista. Ha fatto un percorso simile a quello che fece Pirlo, passando dalla trequarti a davanti alla difesa e lo sta facendo alla grande. Non a caso gli osservatori della nazionale lo stanno attenzionando e penso proprio che molto presto verrà chiamato in azzurro».
Altro perno della mediana, ma degli Allievi Nazionali, è Mendola. Quest’anno il ragazzo sembra essere esploso e lasciarlo fuori dall’undici titolare sembra quasi impossibile…
«Mi piace spesso accostare Luigi a Marchisio. E’ un centrocampista completo, abile in entrambe le fasi e molto intelligente tatticamente. E’ il classico giocatore che tutti gli allenatori vorrebbero: sa impostare il gioco, sa attaccare gli spazi, sa difendere ed è anche pericoloso sotto porta. Ha anche fatto gol quest’anno e non è un caso che il tecnico non abbia mai deciso di privarsi di lui in ogni partita. E’ un ragazzo umile, che a mio parere sarebbe già pronto anche per passare in Primavera ma è giusto che continui gradualmente il suo percorso di crescita senza bruciare le tappe. Il prossimo anno sicuramente sarà un’importante risorsa del Palermo Under 19. Anche lui tra l’altro sta attirando su di sé le attenzioni dei selezionatori azzurri, e spero che possa arrivare la soddisfazione di una convocazione in nazionale».
Chi è già un importante elemento della nazionale italiana Under 16 è Angileri. Stiamo parlando di uno dei migliori talenti del settore giovanile?
«Stiamo parlando sicuramente di un giocatore dalle importanti qualità e dal sicuro avvenire. Anthony è un gran bel difensore, che tra l’altro sa anche attaccare e ha doti da centrocampista. Volendo anche qui fare un parallelismo, potrei paragonarlo a Bonucci. Non si diventa per caso capitano della nazionale, lui sta meritando sia tutti i traguardi che ha finora raggiunto che tutti gli elogi. E’ un’importante risorsa per il Palermo, un difensore già abbastanza maturo per la sua età che, se continuerà su questa strada, non solo potrà continuare il suo percorso con la maglia azzurra ma potrà anche togliersi tante soddisfazioni anche con quella rosanero».
Nel Palermo Under 16 c’è anche Correnti, anch’egli importante pedina della squadra di Zammitti. Cosa ci dici del ragazzo?
«Mario ha finora disputato un’importante stagione. Ha trovato con una certa regolarità la rete e sta facendo bene, il mister gli sta dando fiducia e questo è importante per la sua crescita. A questa età è fondamentale sentire la fiducia del proprio allenatore e lui la sta avvertendo e sta rispondendo sul campo disputando delle buone gare. Deve continuare così, e sono certo che anche lui di questo passo potrà togliersi parecchie soddisfazioni».
Un altro talento che si è messo in mostra in questi primi mesi è Flavio Di Dio, autore qualche settimana fa anche di un grandissimo gol con la maglia rosanero e anch’egli nel giro della nazionale. Riuscirà a rientrare nel gruppo ristretto dell’Italia Under 15?
«Flavio sta crescendo di gara in gara in maniera esponenziale. E’ un fortissimo esterno, bravo sia ad attaccare la fascia che a difenderla. La rete da lui segnata dimostra proprio tutte le sue qualità . Fossi io un allenatore di calcio, non vorrei non avere un terzino come lui. Nasce esterno alto, Tumminia lo sta facendo giocare in difesa e Flavio sta rispondendo alla grande e il premio per le sue prestazioni sono queste convocazioni nell’Italia Under 15. Durante l’ultimo Torneo dei Gironi si è messo in mostra impressionando gli addetti ai lavori, sono davvero fiducioso nel fatto che riesca a far parte di quei 22-23 ragazzi che poi andranno a comporre la nazionale azzurra. Se lo merita».
Spostiamoci un attimo fuori dai colori rosanero e parliamo di Francofonte, un ragazzo palermitano che proprio quest’estate è riuscito a fare il grande salto passando dal Trapani alla Juventus. Come sta andando questa sua nuova esperienza?
«E’ cominciata benissimo, con un gol all’esordio contro la Sampdoria. Fino a questo momento è sicuramente una stagione positiva per lui e anche la dirigenza bianconera con la quale mi sono confrontato è contenta del suo rendimento. Per me è un grandissimo orgoglio aver portato un ragazzo palermitano alla Juventus, è davvero talentuoso e meritava questa opportunità . Spero in futuro di poter far fare questo salto a tanti altri giovani talenti».
Una chiusura finale sulla tua esperienza in rosanero. Tu sei cresciuto nel settore giovanile del Palermo ben venti anni fa e hai esordito anche al “Barbera”. Quali sono le differenze oggi tra quella società e quella di oggi?
«Sicuramente c’è una differenza abissale tra il settore giovanile dove io sono cresciuto e quello che oggi il Palermo ha a disposizione, grazie soprattutto al lavoro del direttore Baccin ma anche alla categoria diversa da quella di quei tempi. Oggi il Palermo è in serie A ed ha più risorse economiche rispetto a quello degli anni ’90: all’epoca i rosanero giocavano in C e c’era Ferrara come presidente, non ce la passavamo bene finanziariamente. Tuttavia anche oggi il Palermo non dispone di un centro sportivo totalmente autonomo, dato che ancora si appoggia al Calcio Sicilia. Questo è un fattore determinante che potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità . Per quanto riguarda la mia esperienza in rosanero la ricordo con affetto, ho esordito nel derby contro l’Atletico Catania e ricordo un “Barbera” pieno nonostante la categoria. Mi auguro che presto possa tornare l’entusiasmo di una volta».