Esclusiva Cornacini: «Credo in Cassini, Palermo squadra sbagliata. La Gumina? Ha tante qualità »
Tra i tanti oggetti misteriosi passati da Palermo negli ultimi anni c’è sicuramente Matheus Henrique Cassini de Paula, meglio conosciuto come Cassini, attaccante brasiliano approdato in Sicilia due estati fa per raccogliere la pesante eredità di Dybala. Il classe ’96 però non vestirà mai la maglia rosanero se non con la formazione Primavera: dopo sei mesi verrà ceduto in prestito per mezza stagione all’Inter Zapresic dove giocherà (molto poco) al fianco di Ilija Nestorovski, poi l’anno successivo andrà al Siracusa sempre a titolo temporaneo salvo poi rescindere il contratto con il Palermo lo scorso gennaio. Qualche giorno fa, dopo una parentesi al Ponte Preta, Cassini ha firmato per il Santos dove inizialmente farà parte della squadra Under 23. Dell’esperienza nel capoluogo siciliano e del futuro del sudamericano ce ne parla il suo procuratore Leonardo Cornacini in un’intervista rilasciata a RaccontiRosanero.it.
Ciao Leo, Cassini si è trasferito al Santos dopo sei mesi al Ponte Preta. Come mai questa avventura è finita così presto?
«Matheus lo scorso febbraio è andato al Ponte Preta dove ha fatto bene, nonostante la giovane età ha giocato quattro partite dove in due è stato anche il “man of the match”. Ha subito un paio di infortuni dovuti al cambio dei ritmi di allenamento, di alimentazione, di preparazione completamente diversi tra Italia e Brasile. Tra l’altro veniva con già mezza stagione con il Siracusa alle spalle e in una squadra come il Ponte Preta che è di altissimo livello ha fatto un po’ fatica a stare dietro ai compagni. A fine stagione avrebbero voluto trattenerlo in squadra, ma è arrivata l’opportunità con il Santos dove c’è una formazione Under 23 dove credo che Cassini possa fare il giusto percorso per fare bene in Brasile e poi in futuro tornare a giocare in Europa. Il Santos è una squadra che crede molto nei giovani e avrà molta pazienza con lui. Cassini vuole tornare al 100% della sua forma e fare bene e magari ritagliarsi uno spazio anche in prima squadra».
In Italia Cassini ha avuto poca fortuna, soprattutto al Palermo. Come mai Matheus non è riuscito ad imporsi in rosanero?
«Cassini è arrivato nel momento sbagliato e nella squadra sbagliata, è questa la verità . Matheus prima di arrivare al Palermo aveva disputato un campionato giovanile straordinario con il Corinthians diventato il miglior giocatore della competizione. E’ stato anche il miglior brasiliano classe ’96 di quell’anno. Purtroppo è arrivato in rosanero nel momento in cui Dybala è andato via e la gente ha fatto un po’ di confusione. Tutti hanno buttato la responsabilità sul ragazzo additandolo come l’erede della “Joya”. Purtroppo Palermo non è un posto dove hanno pazienza coi giovani. Fortunatamente lo abbiamo capito ed abbiamo anche fatto tesoro di questa esperienza. L’Italia non è il campionato giusto dove portare i giovani, non c’è fiducia in loro. Fortunatamente per Cassini ha trovato delle figure importanti al Palermo come Sorrentino, un amico per lui e sempre pronto al dialogo sia con il ragazzo che con noi. Anche Maresca è stato molto vicino al ragazzo e gli ha dato tanti consigli. Lo stesso Iachini è stato sempre onesto nei nostri confronti. Loro sono stati sinceri con noi, molti invece nella società rosanero nascondevano la verità ».
Matheus è ancora giovane, lo rivedremo nuovamente in Europa?
«Rivedremo sicuramente Cassini in Europa in futuro. Lui è un cittadino italiano, è comunitario ed è ancora giovanissimo. Ha tanta qualità ed ha solo bisogno di trovare continuità , di giocare con frequenza e siamo certi che sicuramente al Santos troverà il giusto spazio. Avevamo in realtà già alcune richieste dalla Croazia e dal Portogallo però abbiamo preferito al momento rimanere in Brasile per farlo maturare per dopo tornare in Europa e non sbagliare una seconda volta».
In precedenza hai avuto in gestione Nino La Gumina. Lo vedi pronto per giocare nel Palermo?
«Ho avuto il piacere di lavorare con Nino. Posso dire di essere stato la prima persona a credere in La Gumina. Ricordo di averlo visto una volta in allenamento a Boccadifalco e mi sono chiesto come mai questo ragazzino non facesse parte della prima squadra. Abbiamo chiacchierato ed essendo in scadenza con il suo procuratore ha avuto il piacere di lavorare con noi. Io penso che se La Gumina non fosse stato del Palermo ma di un’altra squadra avrebbe sicuramente giocato in prima squadra perché è un ragazzo che ha tanta qualità , tanta voglia. E’ un bravissimo ragazzo, gli auguro il meglio. Può fare strada».
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