Esclusiva Bombardini: «Il prossimo Palermo-Catania non è un vero derby, senza tifosi una partita qualsiasi»
Lunedì 9 novembre si avvicina e con esso anche l’attesissimo Palermo-Catania, derby di Sicilia che manca dal 2013. Un derby anomalo a causa della totale assenza di tifosi allo stadio per via dell’emergenza sanitaria che tutto il mondo sta vivendo da mesi. È proprio questo il punto di vista di Davide Bombardini, che di queste partite ne ha giocate (e vinte) tante e sa cosa significa la presenza dei supporters in un evento del genere. RaccontiRosanero.com lo ha intervistato in esclusiva per parlare del match contro i rossazzurri e dell’inizio di campionato del Palermo.
L’inizio di stagione del Palermo non è stato sicuramente quello che i tifosi si aspettavano, con l’ultimo posto in classifica e solamente due punti conquistati. Il pareggio con il Catanzaro di mercoledì però è arrivato in delle circostanze che potrebbero fare pensare che il campionato dei rosanero potrebbe essere cominciato da lì. Tu che ne pensi?
«Ovviamente i risultati fino ad ora conquistati dal Palermo non sono quelli che tutti, dai tifosi ai giocatori fino alla dirigenza si aspettavano. Penso però che vista la situazione e gli episodi che ci sono stati ci può anche stare un inizio al di sotto delle aspettative. Certo, iniziare bene è importante ma non è fondamentale. Il campionato è lungo e c’è tutto il tempo per rimettersi in carreggiata. In questo momento i rosanero hanno bisogno di avere fiducia nelle proprie potenzialità e in tal senso l’1-1 con il Catanzaro per come è stato ottenuto, nel finale e in doppia inferiorità numerica, può rappresentare l’episodio che può dare la svolta alla stagione del Palermo».
Lunedì arriva il derby contro il Catania. Tu ne hai giocati diversi, saprai benissimo quali sono gli elementi chiave per poter fare bene in una partita del genere…
«Quello di lunedì per me non è un derby ma una partita come le altre. Sugli spalti non ci saranno i tifosi che sono la vera essenza di queste partite, come si può considerare questo Palermo-Catania come quelli che ho giocato o come quelli passati senza il calore della gente allo stadio? Queste partite sono speciali perché se ne parla tutta la settimana. La stampa la carica di adrenalina, in città non si parla d’altro che di questa gara e la gente si aspetta la gara della vita. Ricordo che prima di questa partita il giovedì andavamo nei club ad incontrare i tifosi che ci caricavano a mille. Questa atmosfera raggiungeva poi il suo apice quando si entrava in campo con lo stadio strapieno. Quando vincemmo 5-1 “La Favorita” stava esplodendo e c’era solo un piccolo spicchio libero per separare le due tifoserie. Lunedì mancherà tutto questo, mancheranno le emozioni che queste partite ti trasmettono, è davvero difficile poter considerare questa partita un derby e viene anche difficile fare un pronostico. Ovviamente da tifoso del Palermo spero che i rosanero possano vincere».
Lo scorso anno in occasione dell’amichevole tra il Palermo e le vecchie glorie rosanero hai avuto modo di avere un contatto con la nuova dirigenza. Che impressione ti ha trasmesso?
«La nuova società mi sembra buona. Hanno vinto il campionato di Serie D e credo abbiano costruito una squadra competitiva. Ovviamente chi decide di prendersi in carico una squadra come Palermo deve essere consapevole del tipo di piazza che ha tra le mani. Questa non è un club di Serie C, rimanere un anno qui ci può stare ma già al secondo anno la gente pretende la promozione e questo la dirigenza deve aspettarselo. Il Palermo è una squadra importante, con un tifo caldo e con una storia soprattutto recente che non ha a che fare con questa categoria. Generalmente chi prende queste squadre dopo un fallimento con l’obiettivo di risalire ha sempre qualcosa di economicamente solido alle spalle. Mi viene da pensare a squadre come la Fiorentina che venne acquistata dai Della Valle e ora si trova in Serie A. Io spero che il Palermo possa risalire il prima possibile nella categoria che merita».