Esclusiva Biffi: «La mia ricetta per uscire dalla crisi: Palermo forte, serve serenità . E magari uno come Favo…»
Quella del Palermo non è stata sicuramente una stagione esaltante. I proclami di inizio stagione non sono stati fin qui mantenuti e la squadra rosanero sta vivendo un’annata che, al momento, la vedrebbe addirittura fuori dalla zona playoff. L’ultimo ko contro l’Avellino ha inasprito ulteriormente le critiche da parte di tutto l’ambiente. Della situazione attuale del Palermo, delle possibili cause di questo momento e delle eventuali soluzioni per uscire da questa crisi ne abbiamo discusso con Roberto Biffi, bandiera del Palermo degli anni Novanta, in un’intervista rilasciata a RaccontiRosanero.com.
Ciao Roberto, domenica scorsa il Palermo è incappato nell’ennesima opaca prestazione di questa stagione. Quali sono le tue impressioni in merito?
Seguo molto il Palermo e domenica ho visto la partita. Una gara purtroppo decisa da un gol casuale che ha sancito di fatto la sconfitta dei rosanero. Tuttavia è mancata quella reazione della squadra che tutti un po’ si sarebbero aspettati dopo il gol dello svantaggio. Io penso, e lo dico sin dall’inizio di questa stagione, che questa squadra sia forte. Purtroppo quella che sta vivendo il Palermo è un’annata disgraziata, con degli errori commessi ma anche condita di tanta sfortuna…
Quali sono state finora le cause principali di questo rendimento altalenante?
Come ho detto, reputo che la squadra costruita dal Palermo quest’anno sia abbastanza forte. Ovviamente non sono mancati degli errori, ma che ci possono stare. Sicuramente ha influito parecchio il non aver disputato nessuna amichevole durante la preparazione estiva, che avrebbe potuto dare un’idea al tecnico sulle caratteristiche dei giocatori, sul modo di reagire di ogni elemento in determinate situazioni di una partita o in particolari posizioni in mezzo al campo. Sbagliare ci sta, questa è una società giovane e per certi versi inesperta. Il solo Sagramola può vantare un’esperienza alle proprie spalle, così come l’allenatore. Ma per il resto è un club nuovo, che si affaccia per la prima volta al calcio professionistico e degli errori di valutazione ci possono stare. Ci sono anche tanti giovani in squadra che possono risentire maggiormente delle pressioni che inevitabilmente l’ambiente imprime, deluso da questo continuo alternare di risultati. Non bisogna inoltre dimenticare che il Palermo ha dovuto affrontare anche un lungo periodo di crisi causata dal Covid proprio nel momento in cui cominciava ad ingranare. Insomma, sono davvero tante le situazioni e non mi sento di colpevolizzare nessuno. Penso però che questo Palermo è ancora in tempo per uscirne e qualificarsi ai playoff e chissà , magari disputarli da protagonista.
Cosa dovrebbe fare il Palermo per uscire da questa crisi?
Sicuramente non bisogna indicare colpevoli o scaricare la causa dei problemi su qualcuno piuttosto che su un altro. I giocatori sanno che stanno disputando una stagione al di sotto delle aspettative e che i tifosi non sono contenti. A mio parere l’allenatore dovrebbe prendere con sé la squadra, chiuderla in una bolla ed infondere fiducia e serenità . E’ una squadra forte quella del Palermo, un po’ inesperta magari, ma può ancora risalire posizioni e sono fiducioso che possa farcela.
Se potessi scegliere un giocatore del tuo Palermo, quale sarebbe più utile di tutti in questo momento?
Il mio Palermo era davvero una squadra forte, fatta di tanti giocatori bravi sia tecnicamente che anche a livello caratteriale e agonistico. In particolare nella stagione in cui vincemmo la Coppa Italia di Serie C, che ritengo l’apice della mia carriera in rosanero, c’erano davvero tanti elementi con doti molto importanti. Tuttavia non mi sento di fare dei nomi, non sarebbe giusto nei confronti della squadra di oggi che deve cercare da sé di uscire fuori da questo tunnel. Se però dovessi scegliere un nome, direi Favo: lui era un leader a centrocampo, tutti lo seguivano e io stesso facevo tesoro dei suoi consigli. Ecco, servirebbe quel faro in mezzo al campo in grado di guidare tutti i compagni verso la strada giusta.