Dalle stelle alle stalle: il vivaio rosanero, fiore all’occhiello del Palermo, rischia di finire nel baratro?
Un vero e proprio paradiso terrestre quello in cui ha vissuto, in questi anni, il settore giovanile del Palermo. Pur in un contesto come quello siciliano in cui, obiettivamente, fare calcio soprattutto a livello giovanile è sempre difficile, la società rosanero ha saputo imporsi non solo ottenendo grandi traguardi a livello di risultati sportivi ma anche lanciando tanti prodotti del proprio vivaio nel calcio professionistico. Lo scudetto del 2008/09 vinto dalla formazione Primavera rappresenta sicuramente il più grande riconoscimento raggiunto in questi anni, ma non è l’unico. Soprattutto dall’approdo di Baccin, il settore giovanile rosanero ha ritrovato nuovo slancio, conquistando il rispetto di tutta l’Italia per il grande lavoro svolto quotidianamente da tutto lo staff della “cantera”. Final Eight puntualmente raggiunte, squadre sempre ai vertici in tutte le categorie, un contatto dei giovani con la prima squadra costante e costruttivo, una valorizzazione del patrimonio locale sempre più messo in cima alle priorità . Il vivaio del Palermo è diventato così un modello da seguire, tanto che per tanti ragazzi in giro per l’Italia approdare in Sicilia e continuare il proprio percorso di crescita nel capoluogo siciliano è diventato quasi un’ambizione a cui aspirare. Oggi, infine, c’è una Under 17 che sogna di vincere lo Scudetto, dopo aver stravinto il proprio girone e chiuso la regular season senza subire una sconfitta. Un fiore all’occhiello il vivaio rosanero.
Ma tempi oscuri incombono attorno al settore giovanile del Palermo. Ed ultimamente, quando si parla del futuro di questa società , non è una novità . La retrocessione in serie B, il caos continuo nei piani alti della dirigenza, il passaggio di proprietà che stenta ad arrivare e la programmazione futura praticamente inesistente ha portato non solo Baccin, ma tutto lo staff al suo seguito, ai margini del progetto. Il direttore è in scadenza di contratto, così come tutti gli allenatori e l’equipe che lavora insieme a lui nel laboratorio giovanile rosanero. E di rinnovo, purtroppo, non se ne parla. L’addio di Baccin è ormai cosa certa. Ma la partenza del dirigente potrebbe scatenare un effetto domino che travolgerebbe tutti coloro che fanno parte del mondo giovanile del Palermo. I vari Bosi, Scurto, Zammitti, Tumminia, Di Benedetto, Chiappara, Di Fresco e i tanti lavoratori che negli ultimi anni si sono spesi (sempre con grande impegno e risultati) per il bene del vivaio del Palermo, potrebbero non avere più un futuro a tinte rosa e nero. Il tecnico dell’Under 17 in particolare potrebbe seguire proprio Baccin nella sua prossima destinazione. Tutti sono in bilico. Ed è un gran peccato perché se oggi il nome del Palermo, nel mondo del settore giovanile, ha una certa valenza, è merito di Baccin e di tutti loro.
Dalle stelle alle stalle. Il vivaio rosanero rischia di finire nel baratro. Un destino che poteva (e che può ancora) essere evitato. Una delle più belle realtà del Palermo è pronta a scomparire.
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