Dalla coppia argentina a quella ungherese: Sallai e Balogh giovani e incompresi. E nel frattempo Dybala segna…
Una sconfitta già scritta, quella di ieri contro la Juventus: i bianconeri passeggiano contro i rosanero, non spendendo poi chissà quali energie fisiche e mentali per portare a casa la vittoria. Protagonista assoluto? Paulo Dybala, che con un palo, due reti e un assist ha praticamente regalato il successo alla “Vecchia Signora”.
E pensare che proprio la “Joya” appena due stagioni fa deliziava i tifosi del “Barbera” con le sue giocate, e non quelli dello “Juventus Stadium”. Un passato così recente eppure apparentemente così lontano. Lui e Vazquez, la coppia argentina che faceva ballare il tango alle difese avversarie, appare un lontanissimo ricordo. Prima il “pibe de la pensioni”, poi il “Mudo”: nel giro di un anno il duo è andato perduto (o meglio venduto).  Quei magici sinistri, quei gol da cineteca, quelle azioni mozzafiato, fanno parte ormai di un’era crollata.
Oggi tocca a loro, ad alternative più economiche e decisamente meno efficaci: coppie macedoni o peggio ungheresi. Se da una parte Nestorovski sta provando a far rimpiangere il meno possibile le “vecchie glorie” (con o senza l’aiuto del connazionale Trajkovski), dall’altra peggio di così non poteva fare il duo Balogh-Sallai. E’ vero, stiamo parlando di un ragazzo del ’96 e di un altro del ’97. Tuttavia l’impressione è che i magiari siano di tutt’altra pasta rispetto ai sudamericani. Da una parte Dybala segna su punizione sotto l’incrocio, inventa l’assist per la terza rete di Higuain e sigla la doppietta nel finale, dall’altra Norbert fa un solo tiro in porta e Roland spara palloni alle stelle.
Giovani e incompresi. E il Palermo a pezzi e in fondo alla classifica. Niente mancini magici, niente fantastiche reti da guardare e riguardare, niente azioni strabilianti. Solo il nulla, e una retrocessione che si materializza sempre più.