Closing? Sembra “Non aprite quella porta”: la cessione del Palermo può diventare un film horror
Continua a slittare la data del closing. Il 30 aprile, fissato mesi fa, è ormai passato da due settimane e da lì si sono susseguiti tanti rinvii, uno dietro l’altro, intervallati da silenzi o dichiarazioni fumose: “La due diligence sta per concludersi” o “Siamo ai dettagli” sono due tra le frasi che più vanno di moda nel club di viale del Fante. Intanto però cresce lo scetticismo e la paura che alla fine non si faccia più nulla è sempre più alta. Alla base dei tanti ritardi sembra ci sia un disaccordo tra le due parti sul prezzo dell’affare, anche se nelle ultime ore, come rivela “Live Sicilia”, pare si sia diffusa la notizia di un intoppo di natura bancaria dovuto alle garanzie che il neo presidente Paul Baccaglini avrebbe messo sul tavolo e che in questi giorni sono state valutate da alcune banche inglesi per la valutazione e la fattibilità dell’affare. Il closing rischia di sfumare, e il Palermo di cadere in un altro incubo.
Altro che closing, questa porta che separa i colori rosanero da un nuovo futuro sembra proprio non volersi aprire. “Non aprite quella porta”, come il titolo di un famoso film horror, forse è questo il miglior modo di intitolare la trattativa che porterebbe il club al cambio di proprietà . E in questo caso il ruolo di Leatherface e della famiglia di assassini cannibali sarebbe interpretato ancora da Zamparini e da tutti gli uomini che negli ultimi anni hanno praticamente “divorato” e “assassinato” senza pietà il Palermo (Curkovic e compagnia bella).
Ma è solo un’ipotesi. E’ lo stesso patron friulano a rassicurare i tifosi: «Il closing verrà fatto a brevissimo – spiega a “Live Sicilia” - non ho la possibilità di aggiungere altro per via di un contratto di riservatezza che mi vincola al più stretto riserbo sulla conclusione dell’affare. Quando si giungerà all’ufficializzazione dell’accordo avrò modo di dire la mia, di chiarire alcuni aspetti e di spiegare tutto nei dettagli». Intanto però il popolo rosanero trema. E il pericolo di essere presto “sbranati” e brutalmente (e sportivamente) uccisi è dietro l’angolo. Anzi, dietro la porta.