Esclusiva Plescia: «Che emozione il primo gol tra i professionisti. Vi racconto il mio passato in rosanero e il mio presente al Gubbio»
E’ il 4 novembre 2018 e allo stadio comunale “Pietro Barbetti” si gioca la partita Gubbio-Rimini, in occasione della decima giornata del girone B di Serie C. Leggendo la distinta, nella formazione titolare della squadra di casa si legge anche il nome di una vecchia conoscenza del settore giovanile rosanero: Vincenzo Plescia, attaccante classe ’98 che nel Palermo è praticamente cresciuto. Non è la sua prima presenza con la maglia degli umbri, né tanto meno la prima da titolare, ma questa partita si appresta ad essere una di quelle speciali. Passano infatti poco più di sei minuti dal fischio d’inizio e, da un cross dalla destra, il gigante nativo di Villafrati svetta in area più in alto di tutti colpendo la palla e insaccandola alle spalle del portiere avversario. La partita si sblocca, Vincenzo corre esultante con le mani alle orecchie: è il suo primo gol tra i professionisti. La partita terminerà 3-0 e la rete di Plescia potrebbe aver dato il via alla svolta in campionato del Gubbio, reduce da un inizio di stagione un po’ difficoltoso. Noi di RaccontiRosanero, che sempre seguiamo con grande interesse le vicende legate ai ragazzi cresciuti nel vivaio del Palermo, abbiamo intervistato il centravanti parlando del passato, del presente e del futuro.
Vincenzo, cominciamo proprio da questa rete, la prima tra i professionisti. Che emozioni hai provato?
«Di gol in carriera ne ho segnati tanti, soprattutto nel settore giovanile. Anche lo scorso anno in serie D sono andato in gol spesso, ma segnare tra i professionisti è completamente diverso. Fare gol domenica è stata un’emozione incredibile, bellissima. Il coronamento di tanto lavoro fatto nelle ultime settimane. Ogni rete ti regala qualcosa ma quella di domenica scorsa ha sicuramente un valore speciale».
Hai ricevuto qualche messaggio di complimenti da qualcuno dello staff rosanero dopo questo gol?
«Sì in tanti mi hanno scritto, da Sandro Porchia a mister Bosi, ai preparatori del settore giovanile rosanero. Anche qualche ex compagno. Tutti hanno condiviso con me la gioia nel segnare la prima rete tra i professionisti, erano molto felici di questo mio momento e gliene sono grato».
Come sta andando l’esperienza al Gubbio? Ti trovi bene in questa nuova squadra?
«Mi trovo davvero benissimo. Ho trovato un gruppo fantastico, coeso, nel quale si può solo lavorare nel migliore dei modi. I compagni sono tutti disponibili così come lo staff. Un bell’ambiente, davvero. E al di là del lato sportivo, Gubbio è anche una bella cittadina. Mi trovo davvero bene. La stagione fin qui a livello personale sta andando bene, sto trovando spazio, sto crescendo e adesso ho trovato anche la prima rete che, si sa, per un attaccante è il pane quotidiano».
C’è qualche compagno di squadra dal quale stai traendo qualche segreto?
«Sto imparando molto da Ettore Marchi, un attaccante esperto con tanti anni di carriera sulle spalle e tanti, tanti gol anche in serie B. La sua esperienza non può che giovarmi e sto cercando di imparare il più possibile da lui. Ha anche le mie stesse caratteristiche fisiche, per cui può insegnarmi molto. E poi ci troviamo bene anche fuori dal campo».
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
«Qui al Gubbio mi trovo molto bene ma sono di proprietà dell’Empoli, per cui non spetta a me decidere dove sarò le prossime stagioni. Qui però mi trovo davvero bene e qualora dovesse presentarsi l’opportunità di rimanere sarei contento di restare. In ogni caso, è ancora presto per pensare a questo. La stagione è appena iniziata ed il mio unico obiettivo è quello di fare del mio meglio per la squadra e per la mia crescita».
Passiamo adesso al tuo passato a tinte rosanero. Hai trascorso ben dieci anni nel settore giovanile del Palermo. Che ricordi hai di questa lunga esperienza?
«Come hai detto tu sono stato al Palermo per tanti anni, ho praticamente fatto tutta la trafila delle giovanili, partendo dai Pulcini fino ad arrivare alla Primavera. Ogni anno sicuramente mi ha regalato tante belle emozioni. E’ stato bello vestire i colori rosanero e mi è dispiaciuto dovermi separare la scorsa estate dal Palermo».
Quali sono i ricordi più belli che ti legano a questa maglia?
«Sicuramente c’è il Torneo di Viareggio del 2016 quando siamo stati eliminati in finale dalla Juventus. Eravamo ad un passo dal diventare campioni ma non ce l’abbiamo fatta, ma è stata comunque una bellissima esperienza. Poi ricordo con tanta emozione anche gli anni trascorsi negli Allievi Nazionali con mister Scurto, ho segnato tantissime reti in quelle stagioni».
E poi c’è anche quella tripletta all’esordio con la formazione Primavera…
«Quel giorno è stato veramente indimenticabile. Giocavamo contro il Livorno in Tim Cup (partita finita 4-0, ndr), era la mia prima in Primavera e giocavo pure titolare. Inoltre il giorno dopo sarebbe stato anche il compleanno di mia madre e penso di averle fatto il regalo di compleanno più bello della sua vita. Ricordo quella tripletta, furono tra l’altro tre bei gol. Anche questo sicuramente è uno dei più bei ricordi degli ultimi anni al Palermo, da lì ho cominciato ad avere più spazio con mister Bosi».
C’è qualche allenatore che più di tutti ti ha lasciato qualcosa in questi anni?
«Tutti mi hanno dato degli insegnamenti e mi hanno aiutato a crescere. Mister Scurto è stato fondamentale nell’insegnarmi la fase difensiva, fondamentale anche per un attaccante come me. Bosi invece mi ha insegnato i giusti movimenti da fare in area. E poi ricordo ancora gli insegnamenti di mister Pecoraro quando mi spiegava come proteggere palla. Ho ancora in mente le sue grida: “Tieni le braccia larghe!”. Lo ricordo con tanto affetto».
Senti ancora qualche tuo ex compagno rosanero? In particolare con Gattabria avete condiviso per anni lo stesso appartamento…
«Con Emanuele siamo praticamente fratelli, lo scorso anno abbiamo giocato anche insieme in Serie D al Roccella (dove attualmente Gattabria ancora gioca). Ci sentiamo ogni giorno, si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia e ormai ci capiamo anche solo con lo sguardo. Poi sento anche tanti ragazzi con i quali sono cresciuto in rosanero, da Punzi con il quale ho condiviso l’esperienza al Siracusa a Maddaloni, Toscano e tanti altri. In generale comunque ho sempre avuto dei buoni rapporti con tutti i compagni che ho incontrato nel settore giovanile. Porto questa esperienza nel mio cuore».
Di seguito gli highlights della partita Gubbio-Rimini 3-0, sbloccata dal colpo di testa di Vincenzo Plescia: