Esclusiva Monteleone: «Annata storta al Padova, adesso guardo avanti. Se Palermo chiama io rispondo»
Non è stata certo una stagione fortunata quella appena conclusasi per Davide Monteleone, difensore classe ’95 di proprietà del Palermo e quest’anno in prestito al Padova. Solo alcune presenze in Coppa Italia Lega Pro, poi tante panchine. Adesso l’ex Primavera vuole guardare avanti, e ai microfoni di RaccontiRosanero.it ha parlato di passato, presente e futuro.
Davide, una stagione da dimenticare questa. Nonostante le pochissime presenze c’è qualcosa di positivo da trarre da questa esperienza al Padova?
«Sì, diciamo che dal punto di vista della presenza in campo non è stata una stagione esaltante. Il campo l’ho visto raramente, ma è stata un’annata storta. Sono arrivato in ritiro da infortunato, a marzo dello scorso anno mi sono rotto il legamento del ginocchio e sono rimasto fuori sei-sette mesi. Solo lo scorso novembre ho ripreso ad allenarmi in gruppo e come ben sai non si è mai al top al rientro da un infortunio del genere. A quel punto della stagione le gerarchie erano già ben definite nel Padova ed inoltre la nostra era una squadra molto valida, piena di elementi che non hanno niente a che vedere con la Lega Pro, di un’altra categoria. Trovare spazio quindi è stato difficile. Tuttavia, nonostante le poche presenze, penso di essere cresciuto qui. Giocare al fianco di gente esperta e forte fa sempre bene. Ho avuto l’opportunità di allenarmi con Emerson, ex difensore del Livorno che ha esperienza sia in A che in B e ciò non può che avermi giovato. Certo, se avessi giocato di più sarebbe stato meglio ma è andata così. Però mi sono trovato bene».
Non hai pensato a gennaio di trasferirti in una squadra che potesse darti più spazio?
«Non credo sarebbe stato giusto nei confronti del Padova. Questa società mi ha accolto da infortunato, mi ha curato e mi ha fatto ristabilire al meglio. Andare via una volta ripresomi non sarebbe stato corretto. Tra l’altro sia l’allenatore che il direttore hanno voluto trattenermi a tutti i costi, segnale che credevano molto in me. Quindi sono rimasto».
Anche lo scorso anno alla Ternana non è stata una grande stagione. Cosa è successo?
«Anche lì, per motivazioni diverse, non ho avuto modo di fare il ritiro con la squadra. Ho fatto la preparazione estiva con il Palermo e mi sono trasferito alla Ternana praticamente una settimana prima del campionato, quando già tutte le gerarchie si erano delineate e con il mister che mi conosceva poco o nulla. Poi quando stavo iniziando a ritagliarmi il mio spazio, come ho detto, mi sono infortunato. Da febbraio a marzo dello scorso anno non facevo altro che infortunarmi, rientrare in gruppo e infortunarmi nuovamente, fino alla rottura del legamento. Per noi giovani è importante fare il ritiro con le squadre con cui giochiamo, solo in questo modo possiamo metterci in mostra e fare esperienza. Se fossi arrivato alla Ternana un po’ prima penso che avrei potuto giocare meglio le mie carte».
Adesso rientrerai a Palermo. Se il Palermo ti chiamasse per far parte della rosa del prossimo anno tu cosa risponderesti?
«Beh, io amo questi colori, non l’ho mai nascosto. Se il Palermo dovesse convocarmi per svolgere il ritiro precampionato mi metterei subito a disposizione. Vestire i colori rosanero è il mio sogno e darei il massimo per poter far parte della rosa del prossimo anno. Vedremo cosa succederà la prossima stagione. Io sono pronto».
Magari sarà un Palermo palermitano con te, Accardi e altri tuoi ex compagni della Primavera in rosa…
«Guarda, sarebbe bellissimo se fosse così. Con Andrea tra l’altro siamo grandi amici e ci sentiamo spesso, sarebbe davvero bello poter tornare a giocare insieme soprattutto nella squadra della nostra città . Lui come me spera in una chiamata dei rosanero, rientreremo dai prestiti e aspetteremo notizie. Per lui quest’anno è stata un’annata importante, ha trovato molto spazio a Modena e credo sia cresciuto veramente parecchio. Merita una possibilità da parte del Palermo e gliela auguro».
Che ricordi hai della tua esperienza vissuta in Primavera?
«Crescere nel vivaio del Palermo è stato molto importante per la mia evoluzione calcistica. Mi sono trovato bene ma soprattutto ho lavorato alla grande e se oggi sto entrando pian piano nel calcio professionistico è grazie ai rosanero. Di sicuro porto tanti ricordi belli, in particolare penso che l’annata in cui siamo arrivati in semifinale nel Torneo di Viareggio (eliminati contro l’Anderlecht, ndr) e alle Final Eight (eliminati contro la Fiorentina, ndr) sia stata la migliore e la più esaltante. Porto nel cuore tutti i ricordi vissuti nel settore giovanile del Palermo».
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