Esclusiva Di Franco: «Esperienza al Bisceglie ottima, sarei contento di restare. Ecco cosa penso di Alastra e Marson»
Una stagione che non poteva concludersi in modo migliore quella del Bisceglie, che vince il girone H di serie D e conquista quindi la promozione in Lega Pro dopo venti anni. Tra i protagonisti c’è anche un ex rosanero, il portiere palermitano Alessandro Di Franco che nella seconda metà di stagione si è messo a protezione dei pali della squadra nerazzurra contribuendo al successo finale. Noi di RaccontiRosanero.it lo abbiamo intervistato per farci raccontare come procede il suo percorso di crescita e quali sono i suoi ricordi dell’esperienza nel settore giovanile del Palermo.
Alessandro, al tuo primo anno tra i professionisti conquisti una bella promozione da protagonista. Com’è stata questa stagione?
«E’ stata sicuramente una stagione davvero importante. Siamo partiti con l’obiettivo di salire in Lega Pro e ce l’abbiamo fatta. Non è stato però sicuramente semplice, dato che fino a marzo diversi punti ci separavano dalla prima posizione, ma siamo riusciti a rimontare e a raggiungere questo importante traguardo. La squadra è ricca di elementi validi, all’inizio abbiamo un po’ faticato perché abbiamo iniziato tardi il ritiro. Ma alla fine i reali valori di questo gruppo sono venuti fuori. Per quanto riguarda la mia personale esperienza, sono soddisfatto di quanto ho fatto quest’anno. Certo, all’inizio non è stata una stagione positivissima, visto che ho accumulato diverse panchine. Poi però, soprattutto nel girone di ritorno, ho giocato praticamente sempre ed abbiamo inanellato una serie di vittorie e risultati utili che ci hanno permesso alla fine di arrivare primi».
Da quando sei entrato tu in porta il Bisceglie non ha più perso. Una sorta di talismano…
«Beh sì, sono entrato io e praticamente abbiamo solamente vinto o pareggiato. Sono il talismano di questa squadra (ride, ndr). Scherzi a parte, è stato tutto frutto del grande lavoro del mister, che ha cambiato modulo e ha reso più offensiva la nostra squadra: una mossa che è risultata essere decisiva. E poi i miei compagni di reparto mi hanno dato una grossa mano per farmi rendere al meglio».
Come ti sei trovato in questi mesi al Bisceglie. C’è qualcuno che vuoi ringraziare in particolare?
«E’ stata una bellissima esperienza, mi sono trovato bene con tutti perché ho trovato un ambiente ottimo in cui lavorare e crescere. Bisceglie è una piazza importante e sono contento di farne parte. Se però devo ringraziare qualcuno in particolare, ringrazio in primis l’allenatore dei portieri Giuseppe Alberga, che mi ha aiutato molto in questi mesi facendomi crescere ed insegnandomi tanto. Mi è stato sempre vicino, anche e soprattutto quando non giocavo cercando di incoraggiarmi a fare sempre di più. Ringrazio anche il mio compagno di reparto Andrea Testa, più grande di me e sempre disponibile a svelarmi i trucchi del mestiere».
Dopo questo gran finale di stagione, sicuramente l’attenzione su di te è aumentata. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
«Ancora è molto presto per parlare di futuro, il campionato si è appena concluso. Non nascondo che mi piacerebbe molto continuare a far parte della rosa del Bisceglie, come ho detto mi sono trovato molto bene e questa è una piazza molto importante. Poi si vedrà nelle prossime settimane. Sicuramente questa seconda metà di stagione giocata da titolare ad alti livelli mi ha messo in mostra e questo non può che essere positivo per il mio futuro».
Il tuo passato è a tinte rosanero. Che ricordi porti della tua esperienza nel vivaio del Palermo?
«Al Palermo ho vissuto due anni e mezzo veramente importanti. Devo sicuramente ringraziare il club rosanero perché mi ha preso che ero reduce da un infortunio al ginocchio che mi aveva tenuto fuori per mesi e mi ha aiutato a ristabilirmi nel migliore dei modi. Porto sicuramente tanti bei ricordi, su tutti le final eight giocate con gli Allievi Nazionali, dove per un soffio non abbiamo raggiunto le semifinali, ma anche il Torneo di Viareggio lo scorso anno con la Primavera, dove abbiamo mancato la vittoria solo in finale. Anche se in quell’occasione non ho mai giocato sono state sicuramente due settimane importanti, tutta la squadra ha fatto gruppo e quest’esperienza ci ha compattati molto. Lo scorso anno in generale non ho giocato parecchio, per via di diversi infortuni, ma comunque porto un bel ricordo degli anni trascorsi in rosanero, se sono qui è anche grazie al Palermo».
Hai notato delle differenze tra il lavorare in un settore giovanile e il lavorare in una prima squadra?
«Certamente. Il passaggio dalla Primavera del Palermo alla prima squadra del Bisceglie è stato radicale. Nel settore giovanile il risultato della domenica passa spesso in secondo piano, si pensa più alla crescita dei ragazzi, al bel gioco, poi se si vince è meglio altrimenti va bene lo stesso. Quando invece si gioca in una prima squadra innanzi tutto cambiano i ritmi di allenamento, più intensi e duri. E poi la domenica i tifosi si aspettano sempre che tu vinca, la vittoria diventa un obbligo e la prima cosa da raggiungere. Certamente ci sono più pressioni ma fa parte del mestiere».
In passato hai avuto modo di lavorare con Alastra e Marson. Che opinione hai di loro?
«Sono sicuramente due ottimi portieri. Fabrizio ha già esordito in A e quest’anno ha collezionato alcune presenze anche in Lega Pro al Matera. E’ un ragazzo simpatico, una persona eccezionale con cui mi sono trovato benissimo. Spero per lui che il prossimo anno possa ritagliarsi il suo spazio nel Palermo in serie B. Leonardo invece, pur essendo anche più piccolo di me, quando gioca ha la tranquillità di un “veterano” e questo penso possa fare la differenza per la sua carriera. Spero anche per lui che possa presto avere qualche possibilità  in rosanero».