Esclusiva Bongiorno: «Scritto la storia del Calcio Sicilia, ora testa alla Fortitudo Bagheria. Palermo? Fa piacere ma penso al presente»
Dal Calcio Sicilia alla Fortitudo Bagheria: il grande lavoro svolto da Carmelo Bongiorno nel calcio giovanile prosegue dalla scuola calcio di via La Loggia a quella bagherese. Circa un mese fa infatti si è interrotto il rapporto tra il ds e il suo vecchio club, dopo otto anni di militanza e grandi risultati. Ora una nuova stimolante esperienza, in una società emergente del panorama palermitano che ha voglia di crescere e affermarsi. Noi di RaccontiRosanero.it lo abbiamo intervistato sul passato, sulla nuova avventura ma anche sul futuro, riguardo alle voci che lo accostano come possibile sostituto di Dario Baccin nel Palermo a fine stagione.
Ciao Carmelo, si è interrotta lo scorso mese la tua esperienza con il Calcio Sicilia, dopo una lunga serie di risultati e grandi traguardi. Cosa è successo?
«L’addio era nell’aria da un po’ di tempo. Le motivazioni sono diverse, ma non sto qui a raccontarle. Mi limito solamente a dire che non c’era più un’unità di vedute e di intenti tra me e la società , per cui si è interrotto il rapporto. Sono sincero, sognavo un addio diverso e non in questo modo. Ma il calcio è anche questo. Ho trascorso otto anni intensi e soddisfacenti al Calcio Sicilia, durante i quali ho raggiunto grandi traguardi e, parlando con franchezza, ho scritto la storia del club degli ultimi anni. Non erano mai stati raggiunti certi risultati prima del mio arrivo e di questo ne vado molto fiero. Coi Giovanissimi Regionali abbiamo raggiunto le finali sei volte e in ben quattro occasioni le abbiamo vinte. Per tre anni inoltre abbiamo partecipato alle finali nazionali dilettanti, facendo conoscere a tutta Italia il nome del Calcio Sicilia. Lo scorso anno addirittura abbiamo vinto con una squadra composta prevalentemente da ragazzi del 2002, di un anno più piccoli rispetti ai ragazzi delle altre squadre. Ad inizio stagione ricordo che mi presero un po’ per pazzo per questa mia scelta, poi alla lunga i risultati si sono visti. Oltre ciò, in questa esperienza ho lanciato tanti giocatori verso club professionistici: vedi Montaperto o Chinnici, oggi nel vivaio dell’Empoli, Cusumano che è passato al Genoa o anche lo stesso Agostino Rizzo, oggi al Palermo ma trasferitosi all’epoca dalla nostra scuola calcio al Torino. Insomma, di importanti traguardi ne sono stati raggiunti e penso proprio di aver lasciato la mia impronta».
Oggi invece la tua attenzione è interamente proiettata alla Fortitudo Bagheria, importante società bagherese tra l’altro inserita nella lista delle Scuole Calcio Elite dalla Figc. Com’è nata la trattativa?
«Non sono passate nemmeno due ore dalla diffusione della notizia del mio addio al Calcio Sicilia che mi è arrivata la chiamata dal presidente della Fortitudo, Pierandrè Figlia. Mi disse “Carmelo, prima che qualcuno mi anticipi vorrei che tu collaborassi con me”. Ci vedemmo la sera stessa a casa sua e chiacchierammo fino alle due di notte. Ho detto subito di sì per tante motivazioni: innanzitutto per dare continuità al mio lavoro nel settore giovanile e poi perché ho sempre apprezzato il lavoro svolto da questo club, con il quale sono sempre stato in ottimi rapporti. E’ una società pulita e ancora “vergine” per certi punti di vista. Una cosa che ho sempre apprezzato della Fortitudo è il fatto che riesca a mantenere ottimi rapporti con tutte le altre società , una cosa non semplice che testimonia quanto sia veramente limpido e genuino il lavoro svolto da Pierandré e tutto lo staff. Lì al Calcio Sicilia eravamo odiati un po’ da tutti, ed è normale quando si vince tanto. Ecco, spero di riuscire a far “odiare” (in senso sportivo) anche la Fortitudo Bagheria, vorrà dire che avremo pestato i piedi a qualcuno e che avremo raggiunto importanti traguardi».
Quali obiettivi ti sei posto per questa nuova esperienza?
«Voglio far crescere questa società . Ci sono delle importanti basi ma anche delle problematiche su cui si deve lavorare e sulle quali il presidente si sta sforzando per una pronta risoluzione. Qui ancora non si respira la vittoria come il principale traguardo da raggiungere e per certi versi è anche un bene. Però bisogna salire un gradino più in alto per poter conseguire risultati ancora più prestigiosi. L’inserimento nella lista delle Scuole Calcio Elite è la testimonianza di come già questa società stia lavorando bene a livello regionale. Stiamo lavorando per cercare di essere ripescati negli Allievi Regionali: sarebbe un traguardo importante. Poi c’è anche la problematica del campo di allenamento: attualmente dai Giovanissimi Sperimentali agli Allievi Provinciali ci alleniamo allo stadio “Comunale” di Bagheria, una struttura un po’ in decadenza e tra l’altro anche utilizzata da tante altre società bagheresi. Fortunatamente questo problema non si pone coi ragazzi più piccoli, che si allenano in un’altra struttura con più campi e soprattutto totalmente a nostra disposizione, il ché fa sì che si possa lavorare con più serenità . Qui ci sono tanti ragazzini bravi, già uno stanno per strapparcelo: un 2004 infatti è in procinto di passare ad una società professionistica».
Come hai detto tu stesso, sono tanti i giovani che hai lanciato nel calcio professionistico. Nel Palermo in particolare ce n’è parecchi, cosa ci dici di loro?
«Per me è sempre una grande soddisfazione poter dare ai ragazzi l’opportunità di potersi misurare con realtà più importanti. Ovviamente, lavorando a stretto contatto con il Palermo dato che il settore giovanile rosanero si allena al Calcio Sicilia, i rapporti con il club di viale del Fante sono stati più intensi. In tantissimi sono passati dal Calcio Sicilia al Palermo, tanti ragazzi bravi e su cui credo moltissimo: è inutile fare nomi perché stiamo parlando di giocatori molto giovani che devono fare parecchia strada. Una cosa però è certa, sia nella Primavera, che nell’Under 17, 16 e 15 ci sono diversi elementi interessanti che provengono dal “Pisani”. Vedere un Buttigé, un Rizzo o tanti altri ragazzi fare bene coi colori rosanero è motivo di grande orgoglio per me e sono certo che molti di loro possono ambire un giorno ad un posto in prima squadra».
Il tuo nome nelle scorse settimane è stato proprio accostato al Palermo in virtù del possibile addio di Dario Baccin a fine stagione…
«Premetto che sapere che il mio nome è stato accostato ad una società prestigiosa come il Palermo mi fa davvero molto piacere, come penso avrà fatto piacere a Baccin poter essere accostato ad un club di fama mondiale come la Juventus. A riguardo posso dire che non c’è nulla di vero al momento, non c’è stato alcun contatto anche perché Dario è ancora alle dipendenze del Palermo almeno fino al 30 giugno. Con il direttore siamo in grandi rapporti, ci rispettiamo ed io soprattutto apprezzo molto il grande lavoro che è riuscito a fare nel settore giovanile rosanero pur avendo delle risorse limitate. Bisogna infatti sottolineare come il Palermo non abbia un centro sportivo tutto suo, dettaglio non irrilevante che influisce parecchio sul lavoro all’interno del vivaio. Nonostante ciò sotto la guida di Baccin i rosanero in questi quattro anni sono riusciti a raggiungere importanti traguardi in tutti i settori e alcuni ragazzi hanno avuto anche la possibilità di potersi misurare con la serie A, vedi Lo Faso, Bentivegna o Pezzella. Ad oggi in ogni caso preferisco pensare al presente e quindi alla Fortitudo Bagheria: ho tanti progetti per questa nuova esperienza. Se in futuro dovesse prospettarsi un’opportunità per la mia carriera più grande la valuterò con attenzione».
Quanto ti ha formato l’Empoli a livello professionale?
«L’Empoli è stata la società che mi ha fatto conoscere nel 2000 il mondo del settore giovanile. La società toscana mi ha formato e se oggi sono quello che sono lo devo a questo club, con il quale tutt’ora collaboro. E’ lì che mi sono innamorato del settore giovanile, decidendo di farne la mia professione. Oggi posso dire di avere un buon bagaglio di esperienza in questo settore, di aver lavorato tanto e di avere qualcosa da raccontare. Ho però ancora tanto da dare e non voglio fermarmi, per questo sono pienamente concentrato su questa nuova avventura con la Fortitudo Bagheria con tanti nuovi propositi per quest’anno e per quelli a venire».