Esclusiva Di Michele: «Udinese più esperta del Palermo, ma i rosa devono vincere. De Zerbi, continua così»
E’ già tempo di pensare al riscatto, dopo le due pesanti sconfitte rimediate dal Palermo nelle ultime gare di campionato. Giovedì sera al “Barbera”, in occasione del turno infrasettimanale, i rosanero ospitano l’Udinese, in una gara che sembra già da ultima spiaggia. A parlare con RaccontiRosanero.it della prossima partita e delle vicende della formazione allenata da mister De Zerbi c’è stato David Di Michele, che sia nel capoluogo siciliano che a Udine ha vissuto due tra le esperienze più importanti della sua carriera da calciatore. Ecco le sue parole.
Un inizio di stagione incerto sia per il Palermo che per l’Udinese, che si preparano ad affrontarsi e a conquistare punti preziosi per la salvezza. Che gara ti aspetti?Â
«E’ stato sicuramente un inizio altalenante per entrambe le squadre. Giovedì i rosanero cercheranno il ritorno alla vittoria davanti al proprio pubblico, allo stesso tempo i bianconeri vorranno ottenere la seconda vittoria consecutiva. Sarà una bella gara dove entrambe le squadre proveranno a vincere. Tra le due vedo l’Udinese più attrezzata per questo campionato, ha giocatori di esperienza in rosa mentre il Palermo ha cambiato molto e ha puntato su troppe scommesse. Pesano soprattutto le assenze in attacco, con le cessioni di Vazquez e Gilardino che non sono stati rimpiazzati a dovere. Si aspetta ancora Diamanti, che ancora non ha reso al 100% e mi auguro possa farlo quanto prima. Ma ci sono troppe lacune in questo Palermo».
Mister De Zerbi, nonostante gli scarsi risultati, continua ad insistere sul possesso palla. Fa bene a continuare così o dovrebbe apportare delle modifiche al suo credo tattico?
«De Zerbi ha una sua filosofia di gioco ben delineata e fa bene a portarla avanti. Si sa che subentrando a stagione in corso è sempre difficile poter trasmettere subito le proprie idee tattiche e credo sia questa la principale difficoltà che sta riscontrando il mister in queste settimane. Tuttavia io gli consiglierei di continuare su questa strada e di credere nel suo lavoro, adeguandosi però anche ai giocatori che ha a disposizione. Ho avuto modo da giocatore di affrontare il suo Foggia, e pur non avendo giocato ho potuto ammirare una grande squadra, la migliore della Lega Pro a mio parere. Giocava un bel calcio e meritava di vincere i play off contro il Pisa».
Che ricordi hai della tua avventura in rosanero?
«A Palermo ho vissuto anni bellissimi, è un’esperienza che porterò sempre nel cuore. Citare un episodio in particolare non sarebbe giusto per i tanti bellissimi momenti che ho trascorso durante quelle stagioni. Sia a livello umano che a livello professionale quella in rosanero è stata una delle più belle parentesi della mia carriera».
I palermitani ti ricordano anche per quella tripletta segnata al “Barbera” con la maglia bianconera…
«Ricordo quella partita, una gara indimenticabile sia per me che per tutta la squadra perché ci diede un bello slancio per la corsa alla quarto posto che alla fine conquistammo. Sicuramente non è stato altrettanto bello per i tifosi vedere quell’1-5 casalingo, ma pensandoci bene anche quella tripletta ha contribuito alle mie prestazioni che alla fine mi hanno portato fino al trasferimento proprio al Palermo».
Anche per te è iniziata la carriera da allenatore, anche se la prima esperienza alla Lupa Roma si è conclusa di recente con l’esonero. Cosa è successo?
«Nel calcio sono cose che capitano, ci stanno le incomprensioni e nel mio caso purtroppo è stato così. Credo di avere svolto un buon lavoro sulla panchina nella Lupa Roma, conquistando cinque punti in otto partite che possono sembrare pochi ma non lo sono. E’ stata allestita una squadra discreta in soli venti giorni e si sapeva che ci sarebbero state delle difficoltà iniziali. Io penso di aver fatto bene. Adesso attendo, sperando di avere una nuova opportunità . Nel frattempo mi aggiornerò, guarderò partite e visionerò giocatori come tutti. Voglio continuare a fare l’allenatore, è questa la mia strada».