Hernandez torna dall’infortunio e regala la vittoria all’Hull City: perché la “Joya” non è mai esplosa?
Un ritorno in campo che ogni giocatore sogna: Abel Hernandez mette da parte l’ennesimo infortunio della sua carriera (stavolta agli adduttori) e lo fa in grande stile. Si giocano i trentaduesimi di finale della FA Cup e l’Hull City ospita in casa lo Swansea.
La partita non si sblocca ma stavolta il tecnico Marco Silva sa di avere una carta in più da giocare: c’è la “Joya” in panchina, tornata tra i convocati dopo oltre due mesi di stop. E al 64′ è proprio l’attaccante uruguaiano a fare l’ingresso in campo, prima mossa dell’allenatore per provare a sbloccare il risultato. La scelta è azzeccata: siamo al settantottesimo minuto, i “Tigers” spingono e pressano gli avversari nella loro area di rigore. Maloney da fondo campo mette la palla dentro: Abel si fa trovare nel posto giusto al momento giusto, e di piattone destro insacca. E’ 1-0, un calcio alla banderina ed esultanza a squarciagola: la “Joya” è tornata, segna la sua seconda rete stagionale, ancora una volta contro lo Swansea. Nel finale poi ci penserà Tymon a chiudere definitivamente la partita con il gol del raddoppio, che non solo regala il passaggio ai sedicesimi ai tigrati ma riporta al successo la squadra dopo un digiuno che durava dal 6 novembre del 2016 (vittoria per 2-1 contro il Southampton), guarda caso il giorno dell’infortunio di Hernandez.
L’Hull City è attualmente ultimo in classifica in Premier League, ma la salvezza non è impossibile perché la quartultima posizione dista solo tre punti. E Abel Hernandez può essere l’arma in più dei “Tigers”, che lo hanno acquistato dal Palermo nell’estate del 2014 per una cifra vicina ai 12 milioni. Nelle prime due stagioni 71 presenze e ventisei gol (di cui ventuno lo scorso anno), più un posto fisso nei ventitré della nazionale “Celeste”. Chi lo ha conosciuto otto anni addietro però, al suo arrivo in Sicilia, immaginava una carriera ben diversa per il classe ’90: rapidità , velocità di pensiero e un sinistro letale (soprattutto nel biennio con Delio Rossi), Abel sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro. Invece no, l’anno della “Joya” non è mai arrivato. Tra infortuni ed un rendimento spesso altalenante, Hernandez saluta i rosanero senza lasciare troppo il segno. Ora in Inghilterra si ripete la stessa storia: a giorni alterni è un campione. Quest’anno saranno ventisette le candeline che l’8 agosto il numero 9 spegnerà : c’è ancora tutto il tempo di riprendersi quel futuro che tutti prospettavano. Se lui vorrà .
Di seguito gli highlights della partita con la rete di Hernandez.