City Football Group e la mania per il celeste: Palermo, rinunceresti al rosanero?
Più che gli imminenti playoff ai quali il Palermo è arrivato con ben quattro vittorie consecutive, ad aver preso la scena in uffici, bar, corridoi e pause sigaretta è sicuramente la notizia che la holding company City Football Group pare essere in trattativa per l’acquisizione del club siciliano: l’80% delle quote per la precisione, con la due diligence già avviata e tante speranze per una positiva conclusione dell’operazione. Solo dei rumors al momento, ma qualora la società di viale del Fante diventasse a tutti gli effetti proprietà del gruppo al cui vertice vi è il club del Manchester City i tifosi potrebbero finalmente ricominciare a sperare in un futuro più roseo di quello attuale.
Ma se il futuro si fa rosa, lo stesso potrebbe non essere per la maglia: una possibilità seppur remota è che i colori sociali potrebbero non essere più gli storici rosa e nero. Al momento infatti la City Football Group detiene una decina di club, alcuni dei quali con un controllo pari al 100% mentre altri con quote di maggioranza o addirittura di minoranza. Ciò che salta all’occhio è che c’è quasi sempre una costante al momento del passaggio di proprietà soprattutto nel caso in cui Mansour e il suo gruppo decidano di diventare i soci di maggioranza: il cambio del nome e alle volte quello del logo e dei colori.
Tutti noi conosciamo la maglia dei Citizens indossata dai vari De Bruyne, Mahrez e Co. Ebbene, quel celeste che da anni si trova sul tetto della Premier League e dell’Europa viene esportato dagli emiratini come un vero e proprio marchio. Lo hanno fatto con il New York City, club nato di fatto sotto il controllo della City Football Group e da sempre con un completo che ricorda molto quello degli inglesi. Anche il Melbourne Heart FC diventa Melbourne City, cambiando anche stemma e colori sociali: prima biancorossi, poi bianchi ed infine la completa metamorfosi ancora una volta in celesti. Dall’Australia passiamo in Uruguay a quello che un tempo era il Club Atletico Torque. Nel 2017 viene annunciato l’acquisto da parte del gruppo City e nel 2020 arriva il cambio di logo e del nome che si trasforma in Montevideo City: non ci sarà bisogno di adattare i colori, gli uruguagi vestono già celeste. Concludiamo il tour mondiale con il Mumbai City, nella holding dal 2019: dal blu intenso con una striscia diagonale rossa si è passati neanche a dirlo al classico celeste in linea con le squadre precedentemente citate. E se succedesse lo stesso con il Palermo? Se i rosanero d’un tratto diventassero celesti? Come la prenderebbero i tifosi?
I colori rosa e nero sono una vera e propria icona del Palermo, un accoppiamento che persiste da oltre cento anni e che ha reso questo club più unico che raro in giro per il mondo. La variazione del nome e soprattutto dei colori sociali in caso di passaggio al gruppo degli Emirati Arabi in questo caso appare più che remota se non impossibile. Bisogna infatti puntualizzare come il cambio di “identità” dei club è avvenuto sempre fuori dall’Europa in continenti dove il calcio è in evoluzione (America, Asia o Oceania) e in club con una storia relativamente breve (il più “vecchio” è il Montevideo City appena quindicenne) quasi come ad esportare il marchio del City fuori dal Vecchio Continente.
Anche in Europa alcune squadre sono passate sotto il controllo della City Football Group, tra tutte il Girona e il Troyes. In entrambi i casi non è stata cambiata né la denominazione né tantomeno la storia “cromatica” delle due società (almeno fino ad ora). I tifosi rosanero dunque possono dormire sonni tranquilli, sognando un Palermo (City?) in lingua araba e con addosso ancora la maglia rosanero.