Dall’esplosione di Brunori alla cooperativa del gol: tutti i meriti di Baldini
Con il successo in casa di un Bari in festa per la promozione il Palermo chiude la regular season con un terzo posto in classifica ed un buon piazzamento in vista dei playoff. Grazie alla posizione acquisita ed ai 66 punti accumulati nel corso della stagione i rosanero non solo si garantiscono l’accesso diretto al primo turno dei playoff nazionali da testa di serie, ma anche una posizione di privilegio all’eventuale secondo turno: anche in quel caso infatti il Palermo sarebbe una delle quattro teste di serie essendosi piazzata come miglior terza dei tre gironi di Serie C.
Adesso inizia un nuovo campionato, ma rispetto a qualche mese fa le possibilità di un ritorno in Serie B appaiono leggermente più alte e uno dei più grandi artefici di questa evoluzione è senza dubbio Silvio Baldini. L’esonero alla vigilia di Natale di Filippi e l’arrivo del tecnico toscano era stato accolto solamente in parte con ottimismo mentre sembrava esserci più spazio per lo scetticismo. Eppure l’allenatore è riuscito a rivitalizzare una squadra che seppur in piena zona playoff aveva mostrato di continuo una puntuale discontinuità nel corso del girone di andata.
I numeri parlano in favore di Baldini: nove vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte in diciannove gare per Filippi con una media di 1,74 punti a partita. Altrettanti successi e pareggi per Silvio ma sole due sconfitte in diciassette match con una media di 1,94 punti a partita. Una differenza che può sembrare impercettibile ma che alla fine, anche con il contributo di un rallentamento delle avversarie, ha contribuito alla rimonta e al terzo posto che a gennaio pareva quasi impossibile. È migliorato anche se di poco il rendimento in trasferta: 9 punti in 9 partite per Filippi, 13 in altrettante gare giocate per Baldini che però ha conquistato tre vittorie esterne importanti nel momento più cruciale della stagione ad Avellino, Monopoli e Bari. Nettamente migliorato inoltre lo score realizzativo con ben 39 reti in 17 incontri ed una media gol che supera le due marcature a partita (con Filippi si erano segnati 25 gol in 19 gare disputate). Ne ha risentito ovviamente il reparto difensivo anche se in maniera marginale: 19 le reti subite con Baldini in panchina contro le 14 incassate durante la gestione di Filippi. In generale comunque la squadra è sembrata più spumeggiante e affiatata che in passato e questo è risultato in un migliore rendimento generale sia di squadra che individuale.
Oltre al gruppo infatti si sono notati dei netti miglioramenti di alcuni elementi rosanero. Su tutti Brunori. L’attaccante è infatti letteralmente esploso con l’arrivo di Baldini diventando quasi inaspettatamente il capocannoniere del girone C. Solo 7 le reti del brasiliano fino alla partita persa contro il Latina. Diciotto invece i gol nel 2022 che hanno inoltre consentito a Matteo di entrare nella storia del Palermo. È rinato anche Luperini, diventato una pedina chiave nel suo ruolo di trequartista inedito: il centrocampista dopo un digiuno di reti durato mezza stagione è andato a segno in quattro occasioni nel girone di ritorno. Il cambio di gestione ha rivitalizzato anche Valente, pupillo di Baldini ai tempi della Carrarese ed uno degli elementi inamovibili dell’undici titolare del tecnico: dai due gol siglati nelle prime diciannove partite di campionato l’esterno d’attacco è passato ad altre cinque reti messe a segno nelle diciassette gare disputate sotto lo sguardo del nuovo allenatore.
Con questi numeri e con questo rendimento finale (quattro successi consecutivi ed una imbattibilità che dura da nove partite) il Palermo dunque si proietta con buoni propositi ai playoff che prenderanno il via l’1 maggio e che vedranno i rosanero scendere l’8 maggio nella partita di andata del primo turno dei playoff nazionali. Rincorrendo un sogno che oggi sembra un pizzico più reale.