La “cura De Zerbi” non ha effetti terapeutici, adesso provi a curare almeno i sintomi: facendo punti
Nessuno si aspettava (e voleva) un risultato all’Olimpico contro la Roma. Ma la situazione in casa Palermo è diventata allarmante (se già non lo fosse in precedenza). I rosanero sono fermi a sei punti, penultimi in classifica. Segnali di ripresa non ce n’è. Dov’è la “cura De Zerbi”?
Non funziona, ma la colpa non è da attribuire pienamente all’allenatore. C’è da dire che le responsabilità degli ultimi deludenti risultati sono da attribuire un po’ a tutti, anche al tecnico ex Foggia che pare voglia insistere su un gioco inadatto a questa squadra, senza effetti terapeutici volendo rimanere a tema. Ma come qualsiasi ricercatore che cerca disperatamente una rivoluzionaria medicina per curare un grave male, se i fondi sono poveri o se i mezzi messi a disposizione da chi finanzia i lavori sono inadeguati, è difficile svolgere un buon lavoro.
Zamparini, che è colui che mette i soldi e che allestisce la squadra (perché al di là dell’opinione di mister e DS è sempre lui a dire l’ultima parola anche in chiave calciomercato), ha costruito una rosa mediocre, incompleta, inadeguata alla serie A. E non saranno i cambi tecnici o le solite frasi di far giocare uno piuttosto che un altro o ancora il parlare di un futuro societario idealmente più ricco con nuovi investitori a cambiare l’andazzo di questa stagione.
De Zerbi ha le sue colpe, deve rendersi conto che oggi questo Palermo non è in grado di poter attuare le sue idee e deve essere capace di saper sviluppare il giusto medicamento per curare almeno i sintomi di questo malessere. Non si vuole il bel gioco, non si vuole lo spettacolo, non si vogliono le goleade. Si vogliono solo i punti. E la permanenza nella massima serie. Nient’altro. Giovedì il prossimo test, l’Udinese la cavia. Sperando che l’esperimento stavolta funzioni.