Cassini, l’erede di Dybala, torna in Brasile: via dall’Italia senza lasciare il segno, flop o solo sfortuna?
E’ terminata qualche giorno fa l’avventura rosanero di Matheus Henrique Cassini de Paula, più conosciuto solo come Cassini. A dire il vero l’esperienza al Palermo del brasiliano non è mai cominciata: nessuna presenza infatti per il classe ’96, solo qualche panchina e una manciata di apparizioni con la formazione Primavera. Poi due prestiti, uno in Croazia e un altro in Lega Pro, dove non riesce a lasciare più di tanto il segno. Adesso il giovane Matheus torna in Brasile, al Ponte Preta, dopo aver rescisso il contratto che lo legava al club di viale del Fante fino al 2020. Un flop o solo tanta sfortuna? Scopriamo la storia del ragazzo paulista.
E’ il maggio del 2015, il Palermo ha appena venduto Dybala alla Juventus. Una grande perdita (non sicuramente finanziaria, visto che Zamparini lo cede ai bianconeri per 32 milioni più altri di bonus): i rosanero non hanno più un numero 9. Parte così la caccia al nuovo gioiello da crescere e valorizzare: e quale miglior posto se non il Sud America, dove gli osservatori del Palermo hanno pescato la “Joya” tre anni addietro? Alla fine la ricerca sembra aver trovato il giusto profilo: si tratta di Matheus Cassini, attaccante diciannovenne del Corinthians. A dire il vero, Cassini veste la maglia dei “Timao” ma quella dell’Under 20. Tuttavia Matheus è già un trascinatore: nel campionato di categoria è imprendibile, porta i bianconeri alla vittoria della Coppa San Paolo. Ma la promozione in prima squadra non arriva e il contratto sta per scadere. In questa situazione si intrufolano i rosanero, che iniziano a trattare con l’entourage del giocatore: per il brasiliano è pronto un quinquennale a cifre nettamente superiori a quelle che percepisce al Corinthians (dove guadagna il minimo sindacale). Spaventato di poter perdere un potenziale campioncino, la dirigenza paulista si mette in azione per rinnovare il contratto: a Cassini viene offerto il 700% di aumento dello stipendio. Ma ormai il ragazzo ha la testa in Sicilia, vuole sbarcare in Europa nel calcio che conta. E dopo un tira e molla tra Palermo e i “Timao” alla fine l’affare si concretizza: i rosanero sborsano un milione e mezzo per il 70% del cartellino e al ragazzo fanno firmare un contratto fino al 2020 di oltre 200 mila euro a stagione.
E’ lui l’erede di Dybala. O almeno questa era la speranza di Zamparini e di tutto l’ambiente del Palermo. Un po’ come la “Joya” al suo primo anno in Italia, Cassini fatica a trovare spazio: colleziona panchine, tribune, non si vede mai in campo. Di comune accordo con il procuratore del ragazzo (Leonardo Cornacini, ndr), la società decide di mandarlo a fare esperienza con la Primavera. L’esordio è traumatico: i ragazzi di Bosi perdono sonoramente 1-6 in casa contro l’Empoli, ma il gol della bandiera è suo (arrivato dal dischetto). Segnale che il talento mancino è pronto a sbocciare? No. Matheus colleziona in totale nove presenze con l’Under 19, segnando tra l’altro sei reti: eppure l’impressione è che ancora non sia pronto per il calcio italiano. Diverse squadre si interessano su di lui: dal Portogallo, dal Brasile. Alla fine i rosanero decidono di girarlo in prestito all’Inter Zapresic in Croazia. Qui Cassini affianca (anche se raramente) il prossimo acquisto rosanero Nestorovski, ma saranno solo sei le apparizioni nella massima divisione croata. E’ l’estate del 2016 e il Palermo si chiede: è veramente Cassini la nuova “Joya”? Già si parla di addio. Alla fine i rosanero lo cedono ancora in prestito, al Siracusa in Lega Pro: anche qui però, nonostante le quindici presenze, non riesce ad imporsi. E la mancanza di casa si fa sentire. Cassini rescinde col Palermo, poco dopo firma per il Ponte Preta, a pochi passi da San Paolo. Via dall’Italia senza lasciare il segno e lasciando i tifosi palermitani con un solo dubbio: ennesima scelta di mercato errata o solo poca pazienza?
Intanto, in bocca al lupo Matheus.
Boa tarde, Macacada!
Matheus Cassini passa por exames na Ponte Preta. #MacacaQuerida pic.twitter.com/ELc5xsYh7k— A. A. Ponte Preta (@aapp_oficial) February 6, 2017